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Guerra in Ucraina

Perché il Copasir teme che Salvini (o altri) abbiano fornito informazioni segrete a Mosca

Il Copasir ha chiesto al governo una relazione per capire se informazioni top secret sono finite nelle mani di “persone non autorizzate”, cioè il Cremlino.
A cura di Giacomo Andreoli
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Il Copasir insiste: dopo la notizia degli incontri all'inizio del conflitto in Ucraina tra il leader della Lega Salvini e alcuni esponenti russi, a partire dall'ambasciatore in Italia, l'organismo parlamentare vuole fare chiarezza. Per questo ha chiesto direttamente al governo Draghi una relazione per capire se informazioni top secret sono finite nelle mani di "persone non autorizzate", cioè il Cremlino.

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha poi aperto un'indagine su Antonio Capuano, ex parlamentare di Forza Italia e avvocato-consulente del leader del Carroccio. Proprio lui avrebbe supportato Salvini nell’organizzazione del possibile viaggio a Mosca per "cercare la pace", che ha scatenato fortissime polemiche soprattutto nel campo del centro-sinistra. Era stato il quotidiano Domani a rivelare che, appena cinque giorni dopo l'inizio della guerra, Capuano e Salvini avrebbero incontrato l'ambasciatore Sergey Razov a cena. La circostanza è stata smentita dal consigliere del leader leghista, ma confermata dall'ambasciata russa in Italia.

Salvini si difende, dicendo di non aver fatto altro che cercare una via per il cessate il fuoco in Ucraina. "Non chiedo medaglie- spiega– ma neanche processi sommari. Non mi voglio sostituire a nessuno, voglio solo essere utile alla pace". Quindi racconta di non aver sentito il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, ma conferma che avrebbe dovuto dovevo incontrarlo. "Sarebbe stata e spero sia – dice convinto- un'occasione importante. Dialogare con la Russia e chiedere il cessate il fuoco non è un diritto, è un dovere". Infine aggiunge di aver dichiarato pubblicamente decine di volte che stava incontrando esponenti russi per cercare una soluzione alla guerra in corso, senza alcuna ambiguità e con Draghi mai tenuto all'oscuro.

Intanto il presidente del Copasir Alfredo Urso smentisce di possibili altre indagini direttamente sulle attività di Salvini e chiarisce che il comitato "non fa mai valutazioni politiche di alcun tipo sull’attività dei parlamentari ed auspica che da tutti venga preservato il suo profilo istituzionale".

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