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Perché il bonus mamme lavoratrici 2024 è in ritardo, a chi non è arrivato e quanto ci vorrà ancora

Molte dipendenti pubbliche non hanno ancora ottenuto il bonus mamme lavoratrici 2024, ovvero un’esenzione dai contributi che permette di ritrovarsi più soldi in busta paga. La spiegazione è arrivata dalla piattaforma NoiPA, che gestisce i pagamenti, ma non è ancora chiaro quando la misura potrà avere il via.
A cura di Luca Pons
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Nel 2024 il governo Meloni ha annunciato che sarebbe partita una misura di sostegno alle lavoratrici dipendenti che hanno almeno due figli a carico: un nuovo bonus mamme che consiste nell'esenzione completa dal pagamento dei contributi, e che quindi si traduce in una busta paga più alta, con un tetto massimo fissato a 3mila euro all'anno. I pagamenti avrebbero dovuto partire a febbraio, ma all'inizio di marzo, molte donne non hanno ancora ricevuto nessun aumento. È una lamentela che emerge soprattutto dalle dipendenti pubbliche, che anche sui social hanno chiesto spiegazioni.

La risposta è arrivata direttamente dalla piattaforma NoiPA, che gestisce i cedolini dei lavoratori statali: la piattaforma per i pagamenti non è ancora stata aggiornata. Chiaramente si cercherà di risolvere il problema entro il prossimo pagamento, previsto il 23 marzo, ma NoiPA non ha dato garanzie sulla data.

A chi spetta il bonus mamme lavoratrici 2024

Con la legge di bilancio per il 2024, il governo Meloni ha introdotto il bonus mamme lavoratrici, ovvero un'esenzione che aumenta la busta paga delle dipendenti con almeno due figli a carico. La misura spetta a coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato, anche part time o con contratto di somministrazione, mentre sono escluse le lavoratrici domestiche. Nel 2024 in via sperimentale possono ottenere il bonus anche le lavoratrici con due figli, fino al mese in cui il figlio più piccolo compie dieci anni. La misura però riguarda soprattutto le dipendenti con tre o più figli: dal 2024 al 2026  potranno avere il bonus fino al mese in cui il figlio più piccolo compie diciotto anni.

Quanto vale il bonus e come ottenerlo

L'entità del bonus dipende da quanto vale lo stipendio, dato che su questo si misurano i contributi. Il tetto massimo è fissato a 3mila euro lordi all'anno, ovvero circa 250 euro al mese. La soglia resta la stessa a prescindere che si tratti di una lavoratrice del settore pubblico o del privato, e non cambia nemmeno se il contratto è a tempo pieno o part time.

Per ottenerlo non è necessario fare domanda: viene riconosciuta in automatico a chi ha i requisiti. È sufficiente comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di usufruire del bonus, indicando quanti figli si hanno e i loro codici fiscali. È poi compito del datore comunicare questi dati all'Inps, che svolge le verifiche necessarie. Per evitare questo passaggio, è possibile anche comunicare direttamente all'Inps i codici fiscali dei propri figli, ma ad oggi l'Istituto non ha ancora messo a disposizione il modulo online per farlo.

Cosa succede con i ritardi e quando si risolverà la situazione

Il bonus mamme lavoratrici 2024 è stato approvato negli ultimi giorni dello scorso anno, e da allora non è ancora stato possibile aggiornare tutti i sistemi di pagamento in modo da tenere conto di questa nuova agevolazione. Solo a fine gennaio è arrivata dall'Inps la circolare che sbloccava l'esonero, ma per alcune categorie servono ancora degli aggiustamenti tecnici.

Come ha fatto sapere la piattaforma NoiPA sui social: "Sono in corso le attività per l'adeguamento del sistema alla misura prevista", e "sarà nostra cura informare le amministrazioni circa gli adempimenti da assolvere per il corretto riconoscimento del beneficio". Per il momento, quindi, si può solo attendere che arrivino delle novità a riguardo. Ci si può aspettare che l'aggiornamento avvenga in tempo per il pagamento di questo, che sarà erogato il 23 marzo, ma non è garantito.

In ogni caso, anche se per alcune lavoratrici il bonus non è ancora stato erogato, gli importi per i mesi passati non sono perduti: chi rispetta i requisiti ha diritto ad avere l'esenzione dall'inizio dell'anno. Questo significa quando inizieranno i pagamenti saranno recuperati anche gli arretrati.

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