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Per Piantedosi, Meloni e Salvini il naufragio di Lampedusa non cambia nulla: no a maggiori soccorsi

Davanti alle almeno 27 vittime dell’ultimo naufragio avvenuto oggi a Lampedusa il governo Meloni tira dritto e rivendica le politiche migratorie fin ad ora adottate. Meloni: “Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema”. Stessa linea ribadita da Salvini e Piantedosi, che rilanciano la lotta ai trafficanti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Otto salme sono state già recuperate dall'ultimo naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa, dal quale si sono salvati 61 migranti. Ma sono una minima parte delle vittime: ce ne sono almeno 26 e per adesso anche 30 o 40 dispersi, che viaggiavano a bordo dei due barchini che si sono capovolti. Tra i morti c'è anche una neonata e almeno tre minori. Eppure il governo intende tirare dritto con la sue politiche migratorie, non intende rivederle: dunque, ancora blocco delle partenze, lotta ai trafficanti e pugno duro con le Ong, la cui attività è resa sempre più difficile dalle misure varate da questa maggioranza. Una strategia che fino ad ora ha portato solo a nuovi morti nel Mediterraneo. Intanto, dopo la tragedia di oggi, la Procura di Agrigento ha aperto una indagine per naufragio colposo.

"Quando si consuma una tragedia come quella di oggi, con la morte di decine di persone nelle acque del Mediterraneo, sorge in tutti noi un forte sentimento di sgomento e compassione", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale però, dopo il cordoglio, non tradisce nessun tentennamento rispetto alla linea seguita in questi anni, e non offre diverse soluzioni.

"Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte, infatti, che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema", ha detto. Non c'è dunque nessuna intenzione da parte di questo governo, di fare i conti diversamente con le tragedie del mare, di rafforzare la macchina dei soccorsi, per dare supporto alle organizzazioni umanitarie, che continuano a pattugliare il Mediterraneo. Perché i migranti, che non si sono certo lasciati intimorire dai centri aperti in Albania, continuano a lasciare i Paesi d'origine per percorrere su una barca spesso di fortuna la rotta più pericolosa del mondo.

Il blocco delle partenze è l'unica strada, secondo l'esecutivo: "Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l'impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell'unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori", ha detto ancora Meloni, che circoscrive il problema, individuando come unico nemico da colpire i trafficanti: "Ci troviamo a misurare l'inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi".

È la stessa posizione ribadita dal ministro dell'Interno Piantedosi, mentre continuano le operazioni di ricerca e soccorso, e la stessa poco fa rilanciata da Salvini, che attacca anche il centrosinistra. "I morti di Lampedusa mi addolorano profondamente: oltre alla commozione e alle preghiere, abbiamo il dovere di impegnarci per contrastare i trafficanti di esseri umani che sono i veri e soli responsabili dell'ennesima tragedia, insieme agli ultrà dell'accoglienza", ha detto Matteo Salvini.

Botta e risposta tra Piantedosi e Sea Watch

Il ministro dell'Interno ha scritto un post su X: "L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno. La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private. È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima".

Al ministro ha poi risposto l'Ong Sea Watch, con un altro post sui social: "Dopo un naufragio avvenuto a 14 miglia dalle nostre coste e dopo almeno 675 morti nel solo Mediterraneo centrale e nel solo 2025, se lei avesse un minimo di decenza rassegnerebbe le dimissioni. E invece rivendica la sua strategia criminale. Si vergogni".

Anche l'altro leader del centrodestra, il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, senza esitazioni, rivendica le misure del governo Meloni sull'immigrazione: "Esprimiamo profondo cordoglio per la tragedia accaduta al largo di Lampedusa. Questo drammatico naufragio ancora una volta dimostra la necessità di intensificare, anche a livello internazionale, la lotta contro gli scafisti della morte, criminali senza scrupoli che lucrano sulla vita delle persone".

Magi: "Le politiche di Meloni sono criminali"

Dall'opposizione, tra i primi ad attaccare il governo Meloni, c'è il segretario di Più Europa Riccardo Magi: "L'ennesima strage a largo di Lampedusa dove al momento si contano 26 vittime per il Naufragio di un barcone partito dalla Libia, un bilancio che purtroppo probabilmente è destinato a salire. Una tragedia senza fine, che segna il fallimento delle politiche di Meloni su tutta la linea, dagli accordi con la Libia, che evidentemente non fermano le partenze, al sistema dei soccorsi, fino al trasferimento nei Cpr in Albania. Un fallimento che però porta con sé un'idea criminale di gestione dei flussi migratori, in cui le persone, quando arrivano, sono gestite come prigionieri e non come richiedenti asilo, e in cui si avverte il totale disinteresse per il salvataggio delle vite umane".

"Ci associamo alla richiesta di Sea Watch: qualcuno sapeva della presenza di quella barca? Il salvataggio attraverso le navi Ong sarebbe potuto avvenire in pochi minuti ma nessuno le ha avvisate. In tutto questo gli scafisti continuano a fare affari d'oro con la complicità di Tripoli e di Bengasi, con le quali Meloni mantiene e rafforza gli scellerati accordi già esistenti, altro che caccia in tutto il globo terracqueo", ha aggiunto il deputato.

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