Pensioni, addio a Opzione Donna dal 2026: perché il governo ha deciso di eliminarla dalla Manovra

Salta dalla manovra 2026 la proroga di Opzione Donna, il canale di prepensionamento per le lavoratrici introdotto nel 2004 e fortemente ridimensionato, specie dal governo Meloni che negli ultimi anni ha introdotto una serie di requisiti via via più stringenti. Fino ad eliminarlo del tutto, a partire dal prossimo anno.
Perché il governo ha deciso di eliminare Opzione Donna dalla Manovra 2026
Sia la Lega che Fratelli d'Italia hanno tentato di reintrodurre Opzione donna tramite emendamenti alla legge di bilancio, che nella sua prima versione, non ne prevedeva il rinnovo. La proposta leghista chiedeva di prorogare la misura alle condizioni attuali: 61 anni di età (uno in meno per ogni figlio), 35 di contributi e solo per alcune categorie di lavoratrici (caregiver, invalide, licenziate o dipendenti da aziende in crisi).
Quella di Fratelli d'Italia invece, chiedeva di eliminare il riferimento alle aziende in crisi e di allargare la misura alle donne disoccupate che nei tre anni prima di perdere il lavoro, hanno lavorato come dipendenti per almeno diciotto mesi, e che hanno già utilizzato tutta la Naspi.
Entrambe però si sono scontrate con la mancanza di coperture sufficienti a finanziarla. D'altronde, la stretta imposta dal governo in questi anni ha reso Opzione donna poco attraente, con sempre meno lavoratrici a sceglierla. In breve tempo si è passati dalle oltre 24mila richieste del 2022 alle appena 4.700, circa, del 2024. Un progressivo calo che la maggioranza ha usato per giustificare il mancato rinnovo dell'uscita anticipata al femminile, che dal 2026 non esisterà più.
Le opposizioni: "Avevate promesso di superare la Fornero e siete riusciti a fare peggio"
Dure le opposizioni, che invece avevano chiesto non solo di prorogarla ma di ripristinare le condizioni originarie. "Già nel testo base erano previsti l'innalzamento dell'età pensionabile e la cancellazione di Opzione donna", ha commentato il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia. "Nel corso dell'esame in Commissione si sono aggiunti il taglio delle risorse per la previdenza dei lavoratori usuranti, la riduzione del fondo per i lavoratori precoci e l'introduzione di un meccanismo di adesione obbligatoria alla previdenza complementare per i neoassunti e per chi cambia lavoro. Non si tratta di interventi tecnici, ma di scelte politiche consapevoli, che fanno pagare l'aggiustamento dei conti a lavoratrici, lavoratori e pensionati.La verità è semplice: il governo ha ‘aggiustato' la manovra colpendo le pensioni degli italiani", ha aggiunto.
"Avevate promesso di superare la Fornero e siete riusciti a fare peggio", ha ricordato ieri in Aula la senatrice di Italia Viva, Anna Maria Furlan. "Avete allungato l'accesso alla pensione, tagliato le pensioni anticipate, penalizzato i lavoratori precoci e i lavori usuranti e cancellato Opzione Donna. Le promesse della campagna elettorale vanificate, fate cassa con le pensioni".