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Parto a bordo della Geo Barents: sulla nave della Ong è nato Alì, ha bisogno di sbarcare subito

Parto a bordo della Geo Barents, la nave della Ong Medici Senza Frontiere: questa mattina Fatima ha partorito il piccolo Alì. Mamma e figlio hanno bisogno di scendere urgentemente a terra.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Sulla nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere, che si trova in questo momento nel Mediterraneo centrale, una donna ha partorito un bambino. Si chiama Alì, la sua mamma, Fatima, lo ha dato alla luce alle 11:31. Con il piccolo appena nato, che pesa 3,5 kg, diventano così 255 i naufraghi a bordo della nave umanitaria.

La nave in questa nuova missione ha portato a termine in tutto tre operazioni di salvataggio. L'ultima è stata completata ieri, quando l'imbarcazione della Ong ha tratto in salvo 90 persone da un gommone sovraffollato. Tra di loro c'erano anche due donne in gravidanza, e una di loro era appunto Fatima, che ha partorito questa mattina e che ha altri tre figli. In serata è stata predisposta un'evacuazione medica per la donna incinta di 9 mesi: andrà a Malta.

Fatima e i suoi bambini si trovano invece ancora a bordo della nave umanitaria. "Non potevamo accettare l'opzione delle autorità maltesi: separare la famiglia con la madre Fatima e il neonato Alì a Malta e gli altri tre figli a Lampedusa", fanno sapere dalla Ong. Tra i 90 sopravvissuti recuperati ieri in mare in acque internazionale di fronte alla Libia c'erano in tutto 30 minori, fra cui anche un bambino di due anni.

Nonostante il lieto evento, le condizioni di Fatima "sono critiche e necessita di cure mediche specialistiche immediate", riferisce il team di Msf."Chiediamo alle autorità maltesi e italiane di organizzare un'evacuazione medica urgente per lei, i suoi 4 figli", aggiungono Ong.

Ma la nave umanitaria non è l'unica in questo momento in missione nel Mediterraneo. I migranti che sono stati salvati e che attendono in questo momento l'indicazione di un porto sicuro sono in tutto 515, considerando anche le persone a bordo della Humanity 1, nave di Sos Humanity. Su quest'ultima ci sono 261 persone, "alle quali – spiega il team – ora occorre assegnare immediatamente un posto sicuro. Oggi navighiamo verso nord. Abbiamo presentato tre richieste di Place of safety a tutte le autorità competenti. Finora, non c'è stata alcuna risposta positiva". Sono invece 255 i naufraghi sulla Geo Barents: "Ci sono donne incinte e molti bambini, il più piccolo ha due anni, diversi sono non accompagnati fra i quali un ragazzino di 10 anni", aveva fatto sapere Msf questa mattina, prima di diffondere la notizia della nascita di Ali. "Stiamo facendo il massimo per prendercene cura con assistenza medica e psicologica, dopo un'esperienza così tragica", ha detto una operatrice".

Sea Eye 4 salpata per la sua sesta missione

La Sea Eye 4 è partita da Burriana oggi pomeriggio per la sua sesta e ultima missione di salvataggio nel 2022. "Quest'anno abbiamo già dovuto annullare una missione per mancanza di fondi – spiegano dalla Ong – da quando la nave dell'alleanza è partita per la sua prima missione di salvataggio nel maggio 2021, gli equipaggi hanno salvato più di 2.300 persone dall'annegamento. Per la Sea Eye 4 si tratta della sua prima missione dal cambio di governo in Italia".

"Già nelle prime settimane del governo di estrema destra di Giorgia Meloni, la situazione delle organizzazioni civili di soccorso marittimo nel Mediterraneo si è rapidamente aggravata. Il presidente del Consiglio Meloni, così come altri membri del gabinetto, non ha solo intensificato radicalmente la retorica. A novembre, ad esempio, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha emanato un decreto illegale nel tentativo di limitare in modo massiccio il diritto fondamentale all'asilo e ha negato ai profughi il diritto di chiedere asilo sul suolo europeo, contrariamente alla normativa vigente. Vogliamo opporci a questa politica disumana", conclude la Ong.

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