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Parma, CasaPound nelle scuole: “La resistenza è una cagata pazzesca”

Striscioni provocatori sono stati appesi da militanti del Blocco Studentesco di Parma.
A cura di Davide Falcioni
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Un nuovo insulto ai partigiani, un nuovo schiaffo alla democrazia e alle libertà di cui godono. Alcuni attivisti del Blocco Studentesco di Parma, organizzazione giovanile legata a CasaPound, hanno appeso degli striscioni di fronte alcuni istituti superiori della città emiliana – tra cui il Toschi, il Rondani, l’Itis e l’Ipsia – con su scritto: "La resistenza è una cagata pazzesca". Il gesto è stato rivendicato pubblicamente sulla pagina facebook dell'organizzazione, suscitando le dure contestazioni soprattutto del centrosinistra. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Federico Pizzarotti: "In questi giorni – si legge in una nota diffusa dal Comune – a Parma sono comparsi striscioni volgari contro la Resistenza. Davanti alle scuole, luoghi per eccellenza della conoscenza e della cultura. È un fatto grave da condannare ma che ci deve fare riflettere profondamente. Casapound è un covo di estremisti, e gli estremismi proliferano in Europa laddove nascono e si consolidano paure, insicurezze, tensioni e divisioni. I fascisti di Casapound non sono la risposta al problema, ma sono un sintomo drammatico del problema. È per questo che vale ancora la pena di Resistere di fronte a queste vigliaccate: Parma è la Resistenza, e non vuole Casapound. Per questo non possiamo arretrare di un solo centimetro, la Resistenza non è cosa dell’altro secolo. La Resistenza deve essere sempre viva in noi. Contro gli estremismi, Parma si mobiliti con le buone idee e con la buona politica".

Patrizia Maestri, deputata parmigiana del PD, ha fatto eco al primo cittadino dichiarando: "Un episodio inqualificabile e inquietante: come temevamo l’apertura della nuova sede di Casa Pound in città ha portato al tentativo di far passare idee revisioniste e antistoriche contro cui tutta la Parma antifascista deve reagire al più presto". La deputata, insieme agli altri colleghi parlamentari, sta preparando una interrogazione al ministero dell’Interno su quanto successo. "Archiviare questi episodi come marginali e dare loro poca importanza – sottolinea Maestri – è un grave errore, ci vuole la massima attenzione in particolare perché si stanno rivolgendo ai giovani che, in alcuni casi, non hanno le competenze per approfondire queste tematiche".

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