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Pagamenti col Pos, i negozianti potranno rifiutare sotto i 60 euro: ma c’è attesa sull’opinione Ue

Il governo Meloni ha inserito nella legge di Bilancio l’eliminazione dell’obbligo di accettare i pagamenti digitali sotto i 60 euro. Così esercenti e professionisti potranno rifiutare il pagamento col Pos. Sulla misura, però, vigila la Commissione europea.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Niente multe per gli esercenti e professionisti che rifiutano i pagamenti col Pos, almeno fino a 60 euro. È una delle novità più discusse introdotte in manovra dal governo Meloni, finita subito sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles. La Commissione europea, infatti, ha fatto sapere di avere gli occhi puntati sulla misura in legge di Bilancio: "Siamo a conoscenza della bozza di proposta del governo italiano. Trattandosi di una bozza, dobbiamo ancora valutarla, sia nella portata che nella sostanza – ha detto Veerle Nuyts, portavoce della Commissione – In generale, gli Stati membri dovrebbero attuare il loro Piano per la ripresa e la resilienza come approvato dal Consiglio. La decisione di esecuzione del Consiglio include tappe fondamentali e obiettivi con scadenze chiare".

Insomma, la Commissione Ue vigilerà e – nei prossimi giorni – arriverà un'indicazione più chiara da Bruxelles. La preoccupazione è scattata dopo una serie di misure che sembrano andare nella stessa direzione, opposta – in ogni caso – a quella che sta prendendo l'Unione negli ultimi anni. Così il governo Meloni vuole sfavorire i pagamenti digitali, aumentando il tetto al contante e permettendo ai negozianti di rifiutare i pagamenti con carte e bancomat. Alzando il tetto a sessanta euro, tra l'altro, aumentano – e di molto – le categorie di esercenti coinvolte e soprattutto le casistiche in cui la carta potrebbe essere rifiutata.

"Era una proposta del centrodestra quella di togliere l'obbligo di utilizzo del Pos per le cifre più basse e stiamo rispettando un impegno elettorale – si è difeso ieri il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari – Non è un aiuto agli evasori, è un aiuto ai commercianti, penso ad esempio a chi vende i valori bollati che rischiano di perderci invece che guadagnarci. È una misura di buonsenso non una misura che aiuta gli evasori". E ancora: "Non abbiamo paura dei rilievi di Bruxelles, il ministro dell'Economia sta facendo le verifiche per capire come tarare al meglio la norma ma il concetto politico è quello – ha aggiunto – aiutare i commercianti e scegliere se accettare o meno i pagamenti elettronici, su cui si pagano le commissioni che vanno alle banche".

Il passaggio delle sanzioni da 30 euro, entrate in vigore a partire dalla fine di giugno, era stato inserito nel Pnrr, come elemento fondamentale per il processo di digitalizzazione del Paese. Sarà importante capire quale sarà la reazione europea ai passi indietro voluti dal governo Meloni.

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