Padoan lancia l’allarme “procedura d’infrazione Ue”: ad ascoltarlo solo 13 senatori

Un voto finale sulla legge delega di riordino della Protezione civile saltato, un question time del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan relativo al pericolo di una procedura d'infrazione europea per la manovra di bilancio varata a fine 2016 andato a vuoto. Giovedì a Palazzo Madama è stato un giorno davvero nero per la politica italiana. Un'Aula parlamentare semi-vuota, votazioni saltate per mancanza del numero legale e un dibattito sulle sorti dell'economia italiana andato in scena alla presenza di solo 13 senatori. Verso l'ora di pranzo il voto finale sulla legge delega di riordino del settore della Protezione civile è saltato per ben due volte causa mancanza nel numero legale in Aula: oltre alle assenze di alcuni parlamentari del Partito Democratico e dei centristi, figuravano anche quelle dei verdiniani che pare non abbiano partecipato alla seduta in segno di protesta per essere stati esclusi dalle trattative sulla legge elettorale. Così, nel tentativo di sistemare la situazione, il presidente del Senato Pietro Grasso è stato costretto a intervenire imponendo lo slittamento del voto all'apertura della seduta di martedì prossimo, 7 febbraio.
Nel corso del pomeriggio, poi, è stata la volta del question time del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Anche il questo caso, l'Aula era semivuota, presenti solamente i senatori che avevano presentato le interrogazioni rivolte a Padoan. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, il deserto parlamentare questa volta non si può imputare all'operazione politica dei verdiniani, quanto più alla "sciatteria di chi fa i conti delle presenze" e non si è "preoccupato di allertare a dovere i gruppi per l’appuntamento pomeridiano con il ministro dell’Economia" in programma. Nel corso del question time il ministro Padoan ha lanciato l’allarme sulla "gravità di una possibile procedura di infrazione" praticamente parlando davanti a un'Aula vuota, in cui dietro ai banchi si contavano solamente 13 persone, gli interroganti Guerrieri Paleotti del Pd, Mandelli di Forza Italia, Lezzi del M5S, De Petris di Sel, Barani di Gal, Divina della Lega e Bonfrisco di Cor.
Gentiloni: "Italia non rischia procedura d'infrazione"
E dalla conferenza stampa a margine del vertice europeo di Malta, il presidente del Consiglio ha parlato del confronto tra confronto tra Roma e Bruxelles sulla tenuta dei conti pubblici italiani. "Non credo ci sia il rischio di una procedura d'infrazione contro l'Italia da parte dell'Unione europea. Siamo circondati da Paesi che sono in procedura d'infrazione e non mi sembra che siano imbarazzatissimi", ha detto il premier, ricordando che "l'Italia è un Paese che ha deciso di rispettare le regole Ue, ma lo farà in modo tale da non provocare effetti depressivi sull'economia".