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Orfini a Fanpage: “Strategia di Meloni sui migranti è solo propaganda e non rispetta diritti umani”

“La strategia del governo sulla gestione dei flussi migratori non tiene conto del tema rispetto dei diritti umani. L’importante è non vederli arrivare qui. Se vengono stuprati, uccisi e torturati in Libia non è un nostro problema. Se annegano nel Mediterraneo, non è un nostro problema. Questo è quello che emerge”: lo dice in un’intervista con Fanpage.it Matteo Orfini, deputato del Pd, parlando del rinnovo degli accordi tra Italia e Libia.
A cura di Annalisa Girardi
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È scaduto ieri il termine entro cui il governo poteva intervenire per bloccare il rinnovo del Memorandum tra Italia e Libia. Questo non è avvenuto e gli accordi con Tripoli per la gestione dei flussi migratori sono stati automaticamente prorogati per altri tre anni. Accordi che sono stati più e più volte criticati dalle Ong, in quanto responsabili di migliaia di respingimenti dei migranti verso la Libia, un Paese che anche per le Nazioni Unite non può essere considerato un porto sicuro. Abbiamo fatto il punto della situazione con Matteo Orfini, deputato del Partito democratico.

Gli accordi con la Libia sono stati prorogati, qual è la sua posizione a riguardo?

La mia posizione non è cambiata, è una vergogna. È difficile incolpare solo questo governo, è una responsabilità condivisa da questo governo, da quello precedente e da quello precedente ancora, fino a risalire al governo Gentiloni che si è inventato quel Memorandum. È chiaro che più passano gli anni, più aumenta la gravità del non voler interrompere quel rapporto perché sono sempre più evidenti le testimonianze di cosa quegli accordi hanno prodotto in termini di lesione dei diritti umani e quant'altro. È una vicenda che sarà ricordata come una delle più buie della storia del nostro Paese"

Ci aspetta una nuova fase di stalli in mare con il nuovo governo?

La stagione di stalli in mare purtroppo non si è mai chiusa. Non è che con Lamorgese andasse molto meglio che con Salvini. Semplicemente c'era meno propaganda attorno a una modalità di gestione che però era abbastanza in continuità. Dopodiché, è chiaro che adesso la situazione, a quanto pare, peggiorerà ancora. Non che questo mi stupisca, conoscendo quello che pensano Giorgia Meloni, Matteo Salvini e il nuovo ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. Che è ben noto a chi si occupa di questi temi: è il padre dei decreti Sicurezza, li scrisse lui. E non è particolarmente bravo a scrivere le leggi, come dimostra anche la norma sui rave. Sulle sue direttive inoltre si facevano i cosiddetti respingimenti formali al confine con la Slovenia, che sono un vero e proprio atto di illegalità di Stato. Piantedosi è questo. 

Continua quindi la guerra alle Ong?

Le dichiarazioni che stanno facendo lui, Meloni e Salvini in queste ore sono l'ennesima dimostrazione di un'enorme ipocrisia: si rilancia una guerra contro le Ong accusate di traghettare i migranti senza però dire quello che si pensa evidentemente davvero. Perché se le Ong non fossero in mare quei migranti probabilmente morirebbero. E quelli che non riescono nemmeno a salire sui barchini, rischiano di morire nei lager. Il punto è che della sorte di quelle persone, i cui diritti umani sono sistematicamente violati e la cui incolumità è in pericolo, evidentemente non interessa assolutamente nulla. È questo ciò che trapela da quelle dichiarazioni. 

Meloni dice che servirebbe una missione europea d'intesa con le autorità libiche, cosa ne pensa?

È propaganda, stiamo parlando di fuffa ideologica. La strategia che viene disegnata è quella di una strategia che non tiene conto del tema rispetto dei diritti umani. Per questo governo, ma con meno brutalità anche quelli che lo hanno preceduto, l'importante è non vederli arrivare qui. Se vengono stuprati, uccisi e torturati in Libia non è un nostro problema. Se annegano nel Mediterraneo, non è un nostro problema. La strategia dell'esternalizzazione delle frontiere questo comporta. Non l'ha inventata Giorgia Meloni, lei si mette sul punto di persecuzione ideologica nei confronti di chi ha il solo torto di provare a salvare vite umane. Nel Mediterraneo ci sono le Ong perché non ci sono le nostre navi a fare di quel lavoro. Questo è il nodo di fondo. 

Quale sarebbe la soluzione da portare ai tavoli europei, secondo il Partito democratico?

La premessa deve essere la garanzia dei diritti umani. Quindi in primis l'evacuazione dei lager, noi dobbiamo svuotare quei lager con un piano di accoglienza europeo. Lo abbiamo dimostrato durante la crisi ucraina, che si possono gestire numeri enormi in pochissimo tempo e concentrati anche nei Paesi nel momento in cui esistono meccanismi di solidarietà. Noi in Libia siamo di fronte a una catastrofe umanitaria, i lager vanno svuotati. E poi bisogna ovviamente interloquire con i Paesi del Mediterraneo per capire come gestire i fenomeni, però il punto di partenza deve essere sempre il rispetto dei diritti umani. E poi bisogna aprire i canali di immigrazione legali: la madre di tutti i problemi è sempre la Bossi-Fini. Tra l'altro tutta la propaganda sull'invasione, ce lo dimostrano i numeri, è una sciocchezza. 

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