video suggerito
video suggerito
Opinioni

Ora basta silenzi e omissioni: il governo deve dirci chi ha spiato Fanpage

Ciro Pellegrino è il secondo giornalista di Fanpage che ha scoperto di essere stato spiato nel suo telefono. Adesso il governo non può più solo provare a discolparsi. Deve aiutarci a capire chi è stato.
1.730 CONDIVISIONI
Immagine

Nel 2025, in un Paese democratico come l’Italia, due cittadini italiani che svolgono il mestiere di giornalisti in una testata indipendente come Fanpage.it sono stati bersaglio di un software spia che ha colpito i loro telefoni allo scopo di entrare in tutte le conversazioni, in tutte le cartelle, in tutte le conversazioni, per poterle usare contro di loro. Prima è toccato al sottoscritto: ho scoperto di essere bersaglio di uno spyware da un messaggio arrivato direttamente da Whatsapp, lo scorso 31 gennaio. Oggi è toccato a Ciro Pellegrino, capo area della redazione di Napoli e colonna storica della redazione di Fanpage fin dagli esordi, che ha ricevuto un messaggio analogo da Apple.

Tocca ripeterla come un mantra, questa storia. Perché forse, a furia di ripeterla, qualcuno in più finirà per comprenderne la gravità. E più persone comprenderanno la gravità di quanto sta accadendo, più forte sarò la voce di chi chiede al governo di fare quel che ancora non ha nemmeno provato a fare: aiutarci a rispondere a una semplice, semplicissima domanda: chi ha deciso di spiare i giornalisti di Fanpage?

È una domanda, quest’ultima, a cui non abbiamo ancora avuto risposta. Soprattutto, e lo diciamo a malincuore, è una domanda a cui il governo non sembra essere interessato a rispondere. Finora, semmai, si è premurato di discolparsi, più che aiutarci ad accertare la verità. O a capire “chi c’è dietro” lo smascheramento dello spionaggio, anziché capire chi abbia spiato dei giornalisti.

L’elenco è lunghissimo. La nota ufficiale del governo di giovedì 5 febbraio, in cui ci racconta tutta la vicenda ma si “dimentica” di dirci che è cliente di Paragon. Il  ministro per i rapporti col Parlamento Luca Ciriani che minaccia querele a chiunque dica che il governo ha spiato dei giornalisti. E ancora, il governo che, con una nota all’Ansa nella sera di San Valentino, durante la diretta del festival di Sanremo, annuncia il segreto di Stato sulla vicenda. Per finire con Giorgia Meloni che decide di non rispondere in aula alle domande in merito del senatore Matteo Renzi, “per non fare pubblicità al suo libro”.

Una sequela imbarazzante di omissioni, reticenze, contraddizioni che è la peggior risposta possibile di fronte a un caso così grave. Perché, per l’appunto, ne rubrica la gravità a un fatto secondario rispetto all’imbarazzo che procura al governo. E perché, ancora più grave, aggiunge opacità a opacità al caso, anziché adoperarsi per fare chiarezza.

L’aggiunta di Ciro Pellegrino all’elenco dei soggetti bersaglio di spyware mercenari, cambia radicalmente le carte sul tavolo. Perché se fino a ieri potevamo rubricare il caso che riguardava il sottoscritto come isolato rispetto a tutti gli altri – ognuno dei quali afferenti alla questione libica e al salvataggio in mare dei migranti che provano a sbarcare sulle coste italiane -, oggi appare difficile negare l’esistenza di un’azione volta a spiare i giornalisti di Fanpage in quanto giornalisti di Fanpage. 

Chi aveva interesse a spiare il nostro giornale, quindi? Che cosa pensava di fare con le informazioni raccolte? E in che modo c’entrano i contratti sottoscritti dal governo italiano con l’israeliana Paragon Solutions, produttrice di quello che viene definito il missile ipersonico dei software spia? Soprattutto: perché il governo italiano non decide, una volta per tutte, di fare davvero chiarezza e di darci davvero una mano a capire chi ha spiato Fanpage? Come dice John Scott Railton di Citizen Lab nell'intervista che ci ha concesso ci metterebbe meno di un pomeriggio a guardare negli archivi dei suoi server e a darci le risposte che chiediamo: perché in tre mesi non l’ha ancora fatto?

Noi non ci muoveremo da qui, finché non avremo le risposte che cerchiamo. E ringraziamo sin da ora chi ci darà una mano, e la sua voce, per chiederle insieme a noi.

1.730 CONDIVISIONI
Immagine
Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views