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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Manifestazione nazionale per Gaza il 7 giugno, annuncio delle opposizioni: “In piazza contro il massacro”

Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra lanciano la manifestazione unitaria per protestare contro il massacro a Gaza e “i crimini del governo Netanyahu”: sarà il 7 giugno a Roma.
A cura di Luca Pons
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"Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno". Inizia così l'appello che hanno diffuso la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, e i leader di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Dopo diversi giorni di lavoro ‘sotto traccia', in cui le forze politiche confermavano di star pensando a una manifestazione unitaria, è arrivata la conferma: sabato 7 giugno a Roma, i tre partiti saranno in piazza per protestare contro gli attacchi militari di Israele a Gaza, la privazione degli aiuti umanitari e in generale l'operato del governo Netanyahu, che dopo l'attacco del 7 ottobre ha scatenato una vera e propria strage di civili nella Striscia.

Le richieste della piazza: sanzioni a Israele e riconoscere la Palestina

"Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese", hanno scritto i leader politici.  La "piattaforma", cioè le rivendicazioni della piazza, sarà "chiara, inscritta nella mozione parlamentare che unitariamente abbiamo presentato in Parlamento". La mozione in questione è stata discussa la settimana scorsa, e il centrodestra l'ha bocciata.

Nel testo Pd, M5s e Avs chiedevano al governo Meloni di prendere posizione sulla Striscia, di lanciare sanzioni nei confronti di Israele, di sospendere immediatamente l'importazione di armi da Tel Aviv. E ancora, di riconoscere lo Stato di Palestina nei confini del 1967, oltre che di condannare esplicitamente il piano militare "Carri di Gedeone" con cui nelle ultime settimane l'esercito israeliano ha iniziato una vera e propria invasione della Striscia, privata di aiuti umanitari (acqua, cibo, medicinali) per mesi.

Dunque queste saranno le posizioni portate in piazza: "Facciamo appello a tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo: mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza".

Schlein: "Manifestazione aperta a tutti, piattaforma inclusiva"

"Abbiamo lanciato una grande manifestazione in cui mi auguro partecipino tutti, cittadini, associazioni", ha detto Elly Schlein a Di martedì, su La7. "Siamo partiti da una mozione presentata insieme ad Avs e M5S, che chiede il cessate il fuoco immediato e la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi, di cui Netanyahu si è disinteressato perché sta portando avanti questa guerra per il suo potere. Chiediamo sanzioni per il suo governo e di sospendere quell'accordo Ue e Israele su cui l'Italia purtroppo ha votato contro. È una piattaforma aperta, inclusiva ed equilibrata".

La segretaria del Pd ha poi attaccato il silenzio del governo Meloni: "È una vergogna per la tradizione diplomatica di questo Paese". E ha ribadito che la manifestazione serve "per tentare di fermare questo massacro, per fermare questi crimini orrendi".

"In una fase drammatica per il popolo palestinese, che ha subito l'assassinio di 18mila bambini e la morte di 60mila civili uccisi dalle bombe di Netanyahu, non possono esserci ambiguità", ha dichiarato Angelo Bonelli, rivolgendosi a chi "si riconosce in ‘Sinistra per Israele', che non più tardi di poche settimane fa – attraverso un suo autorevole esponente – ha giustificato i bombardamenti sugli ospedali di Gaza, sostenendo che lì si nascondessero armi".

L'intenzione è lanciare un messaggio al governo Meloni. Fin dall'inizio del conflitto, la linea italiana è stata di ambiguità. Nelle ultime settimane c'è stata un'apparente presa di posizione almeno per quanto riguarda l'ultima iniziativa militare israeliana – che in molti altri Paesi del mondo ha portato a condanne esplicite e dure – ma la realtà è che l'esecutivo ha continuato sostanzialmente a sostenere il governo Netanyahu. Per quanto riguarda la difesa, ha confermato che continuerà il commercio militare con Israele. In Parlamento, come detto, ha votato contro l'ipotesi di sanzioni. A livello europeo si è opposto all'idea di rivedere i rapporti commerciali con Tel Aviv.

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