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Operaio mette Whirlpool in vendita su eBay, Patuanelli gli scrive su Facebook: “Non accetto balle”

“Cedesi fabbrica di lavatrici, causa incapacità di gestione delle politiche industriali”: un annuncio provocatorio, postato su eBay da un operaio dello stabilimento della Whirlpool a Napoli, come azione di protesta contro quanto fatto finora dal governo per salvaguardare i posti di lavoro. Il tono e il riferimento a delle dirette Facebook non sono però piaciuti al ministro Stefano Patuanelli, che ha contattato su Facebook l’operaio che aveva inserito l’annuncio su eBay. “Accetto tutte le critiche del mondo, ma non le balle”, ha scritto il ministro. Fanpage.it ha contattato il lavoratore dello stabilimento napoletano, che ci ha raccontato quanto accaduto.
A cura di Annalisa Girardi
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Ieri gli operai dello stabilimento Whirlpool di Napoli sono tornati a scioperare, protestando contro il nulla di fatto risultato dal tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico. La chiusura dello stabilimento nel capoluogo campano da parte della multinazionale statunitense rimane programmata per il prossimo 31 ottobre: un fatto che, anche alla luce dell'emergenza coronavirus, non fa che aumentare le preoccupazioni e l'indignazione degli operai, i quali da oltre un anno manifestano affinché si trovi una soluzione per evitare una crisi occupazionale. Non solo si sciopera davanti alla fabbrica: c'è anche chi ha pensato di mettere l'impianto napoletano in vendita su eBay, come azione di provocazione e di protesta. Che non è piaciuta però al ministro Stefano Patuanelli. Il quale ha mandato un messaggio su Facebook a Gianni Del Gaizo, l'operaio della Whirlpool che ha inserito l'annuncio per una "fabbrica di lavatrici" che offre anche "incentivi statali", affermando che accetta le critiche "ma non le balle".

Fanpage.it ha contattato Del Gaizo, che ci ha spiegato quanto accaduto: "Abbiamo postato su eBay un annuncio provocatorio che metteva in vendita la fabbrica, perché è quanto sta facendo il governo", spiega l'operaio raccontando che i lavoratori dell'impianto napoletano da un anno stiano cercando di "evitare la vendita a soggetti poco affidabili" e allo stesso tempo stanno manifestando per chiedere al governo garanzie sulla vicenda. L'esecutivo, prosegue Del Gaizo, alla fine si sarebbe presentato con una serie di nove possibili acquirenti, di cui però tre, anche mettendosi assieme, non riuscirebbero ad assorbire tutti i lavoratori presenti. Da oltre un anno, quindi, le trattative tra governo e multinazionale non sembrano produrre i risultati sperati. Da qui la protesta con l'annuncio su eBay. Nel sito di e-commerce si legge: "Causa incapacità di gestione delle politiche industriali, cedesi fabbrica di lavatrici pluripremiata per affidabilità e qualità, sita in Napoli a pochi chilometri dal porto, adiacente alla rete ferroviaria e autostradale. Si offrono incentivi statali “prendi i soldi e scappa” per dare l’illusione ai suoi 420 lavoratori e togliere la patata bollente al governo. Per info contattare il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli solo dopo cena essendo impegnato durante il giorno nelle dirette Facebook".

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Quest'ultimo riferimento non è piaciuto al ministro, che ha deciso di rispondere direttamente, tramite messaggio privato su Facebook all'operaio: "Ho fatto solo una diretta Facebook da quando sono ministro in circa un anno. Al momento sono al ministero a lavorare (domenica ore 12.31). Perché sono pagato per questo. Non vado in tv e non faccio interviste. Accetto tutte le critiche del mondo, ma non le balle". Del Gaizo, commenta che avrebbe preferito una risposta istituzionale: "Si è offeso per la storia delle dirette Facebook e rinfaccia a me, cittadino e peraltro un suo elettore, che sta lavorando di domenica a mezzogiorno. Penso che sapesse a cosa andava incontro quando ha scelto di fare quel lavoro. Io comunque ho corretto l'inserzione, specificando che le dirette Facebook fossero prettamente istituzionali".

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La risposta che Del Gaizo si sarebbe aspettato, prosegue, "è una sola, e cioè che la Whirlpool non ha nessun diritto di fare quello che sta facendo". E cita, come fatto anche nella sua risposta al ministro Patuanelli, l'articolo 41 della Costituzione, che stabilisce il principio di libertà per l'iniziativa economica privata, rimarcando però che questa non possa svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, o in modo da recare un danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. "Loro in questi dieci anni ci hanno costretti a contratti che ci hanno impoverito. Nel 2018 hanno fatto accordi per cui Napoli avrebbe dovuto essere il centro dell'eccellenza tecnologica per quanto riguarda il lavaggio: dopo sei mesi, invece, vogliono chiudere", prosegue il lavoratore, ricordando anche tutti i sacrifici fatti in questi anni. "Io in dieci anni ho perso 100 mila euro dal mio stipendio. Questi soldi sono andati tutti nelle tasche della Whirlpool. Che ne hanno fatto? Non hanno fatto niente per superare il momento di crisi. Noi diamo i soldi a queste multinazionali, ma chi controlla che cosa ne fanno di questi soldi?", prosegue Del Gaizo.

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L'operaio aggiunge poi che ormai lui e i suoi colleghi non sanno più cosa aspettarsi dal governo. "Non sappiamo più cosa fare. Cosa possiamo aspettarci dopo una risposta del genere da un ministro, che dice che forse sbaglierà e che non può obbligarli", continua. Per poi puntare il dito contro la multinazionale: "Sono sciacalli", accusa, affermando che i vertici ormai hanno già deciso, indipendentemente da quello che dirà il governo. Del Gaizo, che ancora aspetta una risposta pubblica e istituzionale, commenta sul suo profilo Facebook: "Visto che qualcuno si è risentito per il riferimento fatto nell’inserzione eBay, alle dirette Facebook, volevo precisare che le dirette del ministro Stefano Patuanelli sono prettamente istituzionali". Ma ribadisce: "Volevo però anche puntualizzare che rinfacciare a un cittadino, peraltro suo elettore , di lavorare di domenica alle 12:30 risulta poco elegante per la posizione che si occupa e che sarà anche un sacrificio vedere poco i propri figli, (forse non sapeva cosa comportava fare il ministro….), ma è molto più angosciante vederli ogni giorno senza sapere se si riuscirà a dare loro un futuro perché una multinazionale decide che invece di guadagnare 80 deve guadagnare 100".

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