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Open Arms, Salvini convoca d’urgenza il consiglio federale della Lega: “Non mi arrenderò mai”

Dopo la richiesta dei pm di Palermo di 6 anni di carcere per Matteo Salvini nel caso Open Arms, la situazione si fa sempre più tesa. Oggi pomeriggio i leader della Lega riunirà d’urgenza i suoi per discutere di “una sinistra anti-italiana che usa i Tribunali per le sue vendette politiche”.
A cura di Giulia Casula
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"Arrendermi? Mai. Io non mollo". Sono le parole di Matteo Salvini che sui social ha ringraziato i suoi sostenitori per la solidarietà dimostratagli dopo la richiesta, da parte della procura di Palermo, di una condanna a sei anni di carcere sul caso Open Arms. 

Il vicepremier è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver impedito, quando era ministro dell'Interno nel governo Conte, lo sbarco di oltre 140 migranti a bordo della ong spagnola Open Arms. Dopo la requisitoria dell'accusa, il leader della Lega era tornato a difendersi con un lungo video in cui asseriva di ‘essere colpevole di aver difeso i confini nazionali'.

Il monologo era stato poi trasmesso per intero da Rainews24, scatenando l'ira del Cdr in polemica contro la decisione dell'emittente.

La situazione appare sempre più tesa anche alla luce della riunione straordinaria della Lega convocata per oggi pomeriggio. Salvini ha convocato d'urgenza i suoi in Via Bellerio, con unico punto all'ordine del giorno: "Iniziative della Lega per difendere la Democrazia, il voto popolare e la sicurezza dei cittadini messi a rischio da una sinistra anti-italiana che usa i Tribunali per le sue vendette politiche", riferisce Adnkronos.

Non solo, il capo del Carroccio ha deciso di aggiornare il suo libro ‘Controvento', integrando un testo di tredici pagine dal titolo ‘Processo a un italiano', in cui il ministro di accusa "la sinistra e i pm di Palermo" di "volerlo in galera".

Nel frattempo, tra governo e magistratura lo scontro è aperto. "Spiace sentire un magistrato usare argomentazioni più politiche che giuridiche. Sembrava quasi di ascoltare Ilaria Salis. Come fanno a conoscere l'intenzione di Salvini? L'unico Stato che ha processato le intenzioni è stata l'Urss. Anche in Iran oggi si processano i fatti", ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro commentando la posizione dei pm palermitani. Per Delmastro, la pena richiesta "è sproporzionata. Vuol dire: non avrai la possibilità di accedere a misure alternative, dovrai andare in carcere. È inusitata", ha aggiunto.

Anche per Antonio Tajani si tratta di "una richiesta incredibile, senza presupposti giuridici: cercare di indirizzare il diritto penale per attaccare il governo mi pare fuori da ogni logica, lo abbiamo già visto con Berlusconi. Dobbiamo andare avanti con la riforma della giustizia", ha affermato l'alleato.

Le dichiarazioni dei principali esponenti di governo sul caso Open Arms non sono piaciute al presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia. "Non credo sia un atto di intimidazione, quanto piuttosto una reazione scomposta che non tiene conto di alcuni principi fondamentali della nostra democrazia: l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge e l'autonomia e indipendenza della magistratura", ha detto.

Commentando le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa, secondo cui "i magistrati interpretano le leggi in modo estensivo", Santalucia ha replicato: "Le leggi si applicano interpretandole. La scissione tra interpretazione e applicazione non ha senso. Non esiste. Certo, le leggi vanno interpretate correttamente, e in questa direzione infatti si orienta il quotidiano impegno dei magistrati italiani".

Il presidente dell'Anm si è poi rivolto direttamente al Guardasigilli, Carlo Nordio, da cui si aspettava "un intervento a tutela non tanto dei singoli magistrati quanto della funzione giudiziaria", ha detto. Infine, sulle frasi di Salvini ha ribadito: "Le parole del ministro rivelano un modo distorto di intendere la giurisdizione, nella misura in cui fanno confusione tra il processo alle singole condotte di un politico con il processo alla politica, che nessuno fa. È un equivoco: non si può aggredire la magistratura per il solo fatto che svolge la sua funzione, essenziale per la vita del Paese e di assoluto rilievo costituzionale", ha concluso.

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