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Odio online, Lamorgese propone di modificare la legge Mancino: “Negli anni Novanta il razzismo in rete non c’era”

“La legge Mancino è del 1993. Era una norma innovativa e coraggiosa ma nulla toglie che oggi ci possano essere modifiche, che tengano conto del modo in cui si è evoluta la realtà che oggi stiamo vivendo. I fenomeni di razzismo e discriminazione in rete allora non c’erano”: lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in audizione davanti alla commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo voluta da Liliana Segre.
A cura di Annalisa Girardi
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Durante la pandemia sono aumentati i reati via web. "In questo periodo di pandemia i reati via web sono aumentati di molto rispetto agli altri dati che abbiamo dei reati; è l’unico tipo di reato che ha avuto una percentuale di aumento significativo rispetto agli altri che nel periodo di pandemia hanno avuto un rallentamento", ha detto oggi la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, intervenendo in audizione in commissione Segre in Senato per fare il punto sull'hate speech e i discorsi d'odio che purtroppo diventa sempre più facile trovare online. "Preoccupa la portata globale raggiunta in pochi anni, favorita dalle tecnologie della comunicazione e dall'anonimato che la rete offre. L'estrema pericolosità del discorso d'odio sta nel fatto che scatena pulsioni antisociali potenzialmente capaci di alimentare forme emulative incontrollate", ha aggiunto.

E ancora: "Negli ultimi anni il fenomeno dell'incitamento all'odio per discriminazione è divenuto sempre più invadente e corrosivo". La ministra, davanti alla commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, ha poi detto che "il social network maggiormente utilizzato per frasi ingiuriose è Facebook", anche se in generale online è Telegram "la piattaforma preferita per la diffusione di materiale multimediale e di informazioni riservate perché consente agli utenti di rimanere anonimi". Un punto, quest'ultimo dell'anonimato, che secondo Lamorgese rappresenta un problema: "La tutela della privacy degli utenti costituisce una seria difficoltà investigativa per il conseguimento dei reati d'odio".

Un fenomeno, quello dell'odio online, che colpisce specialmente alcune persone. Secondo la ministra questo renderebbe necessario potenziare la legge Mancino in modo che combatta anche il razzismo online: "La legge Mancino è del 1993. Era una norma innovativa e coraggiosa ma nulla toglie che oggi ci possano essere modifiche, che tengano conto del modo in cui si è evoluta la realtà che oggi stiamo vivendo. I fenomeni di razzismo e discriminazione in rete allora non c'erano", ha precisato Lamorgese.

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