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Nuovo via libera al pagamento della terza rata del Pnrr, più vicina la tranche da 18 miliardi

Dal Comitato economico e finanziario è arrivato il via libera all’erogazione della terza rata – da 18,5 miliardi – del Pnrr, esulta il ministro Fitto: “Un altro passo avanti importante”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I 18,5 miliardi di euro della terza rata sono sempre più vicini, anche se manca ancora un ultimo via libera da Bruxelles. Il Comitato economico finanziario ha dato l'ok al pagamento della nuova tranche prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, conferma che l'interlocuzione con la Commissione europea sta dando i suoi frutti. Già a luglio era arrivato il via libera dell'esecutivo Ue, ma ora c'è anche il nuovo semaforo verde da parte dei rappresentanti dei governi. La discussione è stata "breve e consensuale", secondo alcune fonti europee. L'ulteriore step riguarderà sempre il comitato e avverrà nelle prossime settimane.

La prima richiesta di pagamento della terza rata era arrivata alla fine del 2022. È stata senz'altro la tranche più difficile da ottenere, per via di una serie di obiettivi non rispettati e modifiche richieste. Il governo ha finito per ritrattare parte del Pnrr, tanto che per alcuni mesi c'è stato il dubbio che potesse arrivare prima la quarta rata della terza. Ma con il via libera imminente della Commissione Ue anche alla quarta tranche, l'esecutivo può festeggiare: con ragionevole certezza, entro l'anno l'Italia otterrà tutti e 35 i miliardi previsti, sia i 18,5 della terza che i 16,5 della quarta. Per quest'ultima, infatti, è stata già approvata da Bruxelles la modifica ai dieci punti proposti dall'Italia.

"Prendiamo atto con soddisfazione del parere positivo espresso oggi dal Comitato economico e finanziario sull'erogazione della terza rata – ha commentato immediatamente il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, che ha gestito in prima persona tutta la trattativa con Bruxelles – Un altro passo avanti importante". Ora l'Italia dovrà chiedere formalmente il pagamento della quarta rata, che dovrà essere approvato dalla Commissione Ue. Dato l'ok alle correzioni, però, non dovrebbero esserci ulteriori ostacoli. Solo passaggi formali.

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