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Dpcm, slitta l’approvazione: tutti i dubbi ancora sul tavolo

Slitta l’approvazione del nuovo Dpcm di ottobre: ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere. Questi riguardano, tra le altre cose, l’uso della mascherina anche nelle case private, in presenza di persone non conviventi, il numero di persone che può effettivamente incontrarsi nelle abitazioni private, lo svolgimento delle competizioni sportive e gli orari di chiusura dei locali. Facciamo chiarezza.
A cura di Annalisa Girardi
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Continuano i lavori sul nuovo Dpcm all'interno della maggioranza. È ormai chiaro che verranno riconfermate tutte le misure anti-contagio attualmente in vigore per contrastare la diffusione dell'epidemia di coronavirus sul territorio nazionale, ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere. Questi riguardano, tra le altre cose, l'uso della mascherina anche nelle case private, in presenza di persone non conviventi, il numero di persone che può effettivamente incontrarsi nelle abitazioni private, lo svolgimento delle competizioni sportive e gli orari di chiusura dei locali. Facciamo chiarezza.

Feste in casa

Il primo punto su cui non è ancora stata raggiunta un'intesa riguarda l'obbligo di indossare le mascherine anche nelle case private, quando si è in presenza di persone non conviventi. Mentre viene confermato l'obbligo di utilizzare il dispositivo di protezione individuale anche all'aperto, oltre che nei luoghi pubblici chiusi, non si è ancora deciso se "raccomandare fortemente" l'uso della mascherina "anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi". Come non è stata ancora presa una decisione in merito al numero massimo di persone che possono riunirsi nelle case private. In una bozza del nuovo Dpcm, visionata da Fanpage.it, si ipotizza il divieto di organizzare feste "in tutti i luoghi al chiuso e all'aperto": divieto che però non sarebbe ancora stato confermato. Il governo potrebbe poi decidere appunto di "raccomandare fortemente" ai cittadini di non ricevere in casa propria più di 6 persone non conviventi. Anche in questo caso, tuttavia, non è ancora stata presa una decisione.

Sport di contatto

Manca un accordo anche per quanto riguarda le cerimonie civili e religiose. La maggioranza pensa a consentirle per un numero non superiore di 30 partecipanti, sempre nel rispetto dei protocolli anti-contagio. Parrebbe esserci il via libera anche per quanto riguarda le manifestazioni fieristiche e i congressi, ma anche in questo caso una decisione definitiva è stata rimandata. Per quanto riguarda invece le manifestazioni sportive, non è chiaro se si consentirà la presenza del pubblico, anche nella percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale. È comunque confermato il numero limite massimo, che non potrà eccedere i 1000 spettatori all'aperto e i 200 al chiuso. Non è stato inoltre ancora deciso se derogare alle Regioni e alle Province autonome la possibilità di stabilire numero di spettatori diversi, in considerazione delle dimensioni degli impianti sportivi. La stessa decisione rimane inoltre da prendere per quanto riguarda spettacoli in sale teatrali, sale da concerto e cinema. Resta infine un punto di domanda sulle "gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale".

Gite scolastiche

Per quanto riguarda la scuola, l'incognita riguarda le gite e i viaggi di istruzione. Questi potrebbero infatti essere sospesi. Dovrebbero rimandare in piedi invece le attività di orientamento e i tirocini nei casi in cui risulti possibile il rispetto delle prescrizioni sanitarie, ma anche in questo caso bisognerà attendere la conferma definitiva.

Bar e ristoranti

In merito a bar, ristoranti e locali, le forze di governo continuano a confrontarsi sulla possibilità di imporre una chiusura anticipata a queste attività, alle ore 24 con servizio al tavolo e alle ore 21 nel caso in cui questo non dovesse essere possibile. Ad ogni modo non sarà possibile prendere una bevanda da asporto dopo le 21 e consumarla nelle adiacenze del locale.

Spostamenti da e per l'estero

Infine, per quanto riguarda gli spostamenti da e per l'estero, ci sono alcuni nodi per quanto riguarda i cittadini provenienti da quegli Stati per cui non è permesso l'ingresso in Italia (al momento Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana). Non è infatti chiaro se sarà permessa una deroga nel caso in cui si stia entrando nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l'abitazione o la residenza di una persona anche non convivente con la quale vi è una comprovata relazione affettiva. Inoltre, quando si parla del divieto di transito e ingresso per le persone che provengono o hanno soggiornato nei Paesi dell'elenco citato, non è ancora stata confermata la deroga per chiunque presenti il tampone negativo eseguito nelle 72 ore precedenti e per le forze di polizia.

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