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Nuovo Codice della Strada, perché l’alcolock potrebbe essere inutile: i dubbi su costi e possibili ricorsi

Il decreto che rende operativo l’alcolock è stato appena firmato ma già emergono dubbi e criticità relative a costi, modalità di installazione, ricorsi e possibili escamotage per aggirare il sistema. “Ancora non abbiamo capito come funzionerà”, dice a Fanpage.it Andrea Casu (Pd), vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera.
A cura di Giulia Casula
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Il decreto che rende operativo l'alcolock è stato appena firmato, ma attorno al dispositivo previsto dal nuovo Codice della Strada per chi viene beccato alla guida con un tasso alcolemico superiore agli 0,8 grammi per litro, già emergono dubbi e criticità. "Ancora non abbiamo capito come funzionerà", dice a Fanpage.it Andrea Casu, deputato del Partito democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera. "Sono trascorsi sette mesi e ancora non abbiamo visto questo decreto che a quanto sappiamo non è stato ancora registrato dalla Corte dei Conti. Siamo preoccupati del fatto che alla fine ci sono una serie aspetti che devono essere chiariti e che al momento invece appaiono confusi".

Tutti i problemi dell'alcolock

Tra questi, il nodo dei costi. Il prezzo dell'alcolock dovrebbe aggirarsi attorno ai duemila euro, ma la cifra sembra destinata a salire se si calcolano anche la manutenzione e i costi legati alla taratura o ad altri aspetti tecnici, come i boccagli monouso su cui l'automobilista dovrà soffiare.Un altro aspetto che solleva perplessità riguarda il fatto che non tutti i veicoli saranno compatibili con il dispositivo. Il ministero ha fatto sapere che pubblicherà le informazioni relative ai modelli di auto su cui potrà essere installato, ma i proprietari di veicoli datati rischiano di rimanere fuori. Non solo, il sistema di rilevazione del tasso alcolemico può eventualmente essere aggirato se a soffiare sul boccaglio è una persona diversa dal conducente sanzionato. Un'ipotesi che, se accertata comporta delle conseguenze legali per i responsabili, ma la cui verifica resta complicata. Insomma le lacune sono diverse e rischiano di aprire la strada a possibili ricorsi da parte degli automobilisti.

"Oltre ai problemi legati all'applicazione di quello che è stato previsto dal codice della strada, ci sono quelli legati agli interventi che invece non sono stati fatti. Stiamo sempre parlando di misure che scattano dopo che già c'è stata una sentenza. L'alcolock è un qualcosa che interviene dopo che una persona è già stato beccato alla guida in stato di ebbrezza", osserva Casu. "Quello che noi avevamo chiesto, invece, è di prevedere di utilizzare le nuove tecnologie per azioni preventive che avrebbero potuto salvare direttamente la vita delle persone". Ad esempio? "Le segnalazioni per gli angoli ciechi nei mezzi pesanti", risponde. "Ci sono centinaia di persone che muoiono ogni anno perché non sono viste, schiacciate dai mezzi, e e invece il governo non è stato minimamente disponibile a prendere in considerazione il fatto di inserire queste segnalazioni, che invece sono già previste a livello europeo per i nuovi mezzi, ma dovrebbero essere implementati a tutti gli altri mezzi pesanti. Tra l'altro sono dispositivi che costano anche relativamente meno dell'alcolock, ma che potrebbero avere un impatto immediato molto più forte" aggiunge.

Che cosa non funziona nel Nuovo Codice della strada

Per il dem il nuovo Codice della Strada voluto da Matteo Salvini "è stato un provvedimento strabico, perché ha visto solo alcuni comportamenti e non ne ha visto altri e che è intervenuto su una serie di azioni anche molto complesse da portare a termine perché ci sono delle difficoltà nell'implementazione della norma così come l'hanno pensata. Il ministero di Salvini invece, ha deciso di non vedere altre questioni che erano assolutamente rilevanti e che avrebbero potuto veramente garantire un aiuto per fermare la scia di sangue per strada". Nella storia, "tutte le volte in cui abbiamo diminuito il numero di morti sulla strada sono coincisi con dei provvedimenti che hanno riguardato tutti i mezzi, ad esempio le cinture di sicurezza obbligatorie su tutti i mezzi, i caschi su tutti i mezzi, l'abs su tutti i mezzi, l'airbag eccetera".

Il governo invece, porta avanti "un atteggiamento nei confronti del singolo soggetto sanzionato, quando dovremmo cercare di di di utilizzare anche le nuove tecnologie per fare sì che ci possa essere un salto verso la sicurezza stradale che riguarda tutti i mezzi", sottolinea. Interventi come l'alcolock "sono spot di un ministro che si accanisce verso alcuni comportamenti –  che per carità devono essere sanzionati – ma che non interviene strutturalmente su grandi cambiamenti che salvano concretamente le vite. Abbiamo strumenti che possono garantire già in alcuni mezzi di non superare i limiti di velocità o che inibiscono l'utilizzo dello smartphone mentre si guida. Ecco, su tutto questo non si è voluto intervenire. Lo si è fatto solo su aspetti molto specifici, tra l'altro con problematiche, che vanno dai costi, ai mezzi, all'implementazione, così grandi che ancora oggi non sappiamo sono state risolte. Purtroppo nel codice mancano tanti interventi che avevamo chiesto insieme all'associazione delle vittime della strada e a quelle della ciclabilità e mobilità sostenibile ", ribadisce. "Ora attendiamo i vedere il decreto. Quando si tratta di sicurezza stradale e di vite delle persone la nostra non sarà mai una risposta ideologica, anche se questo governo fa azioni ideologiche, ma sarà sulla base delle norme, per garantire la sicurezza delle persone".

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