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No green pass, insulti a Liliana Segre alla manifestazione di Bologna

Alla protesta di Bologna contro il green pass, nel giorno in cui scatta l’obbligo sul lavoro, un manifestante ha preso il microfono per insultare pubblicamente Liliana Segre: “Una donna che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia e che è Liliana Segre, che dovrebbe sparire da dove è”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nel primo giorno di green pass obbligatorio sul lavoro sono state diverse le manifestazioni in tutta Italia. Diverse piazze italiane hanno visto sfilare cortei contro la certificazione verde, con gli occhi puntati soprattutto sui porti – uno su tutti quello di Trieste – dove si temeva un blocco totale che però non c'è stato. A Bologna, però, la manifestazione dei no green pass è stata caratterizzata anche da insulti rivolti alla senatrice a vita Liliana Segre: "Una donna che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia e che è Liliana Segre, che dovrebbe sparire da dove è", ha urlato un manifestante prendendo la parola al megafono. Durante la manifestazione, tra l'altro, sono stati segnalati anche cori contro il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

Il video dell'attacco del manifestante alla senatrice a vita ha suscitato subito reazioni nel mondo della politica: "Alcuni manifestanti no green pass a Bologna hanno accusato Liliana Segre di tradire il suo passato nel sostenere la certificazione verde – scrivono in una nota le parlamentari bolognesi del Movimento 5 Stelle, Alessandra Carbonaro e Michela Montevecchi – Accostare le misure di sicurezza che il governo attua per lasciarci alle spalle la pandemia al regime nazista è terrificante e dimostra quanto la protesta stia scavalcando i limiti della ragione". Le due parlamentari ci tengono a comunicare la loro "massima solidarietà alla Segre, della quale ancora una volta si tira in ballo il drammatico passato senza cognizione di causa".

Durissima la presa di posizione anche da parte del Pd: "Insultare Liliana Segre significa esaltare l'ignoranza, non conoscere la storia e cancellare le migliori radici del nostro Paese – attacca il senatore dem Daniele Manca – Il sacrificio di Liliana ha consentito a noi tutti di vivere nella libertà e nella democrazia. Questi insulti sono vergognosi. Attaccare le istituzioni e il sindacato significa ignorare che il green pass è indispensabile per far convivere in sicurezza le nostre libertà e i nostri diritti". Gli fa eco la presidente del Partito Democratico, Valentina Cuppi: "È agghiacciante sentire gridare parole come queste. È atroce e pericoloso. Loro sono vergognosi. Un abbraccio, Liliana. Siamo con te."

"Non sono persone normali quelle che insultano Liliana Segre dal palco dei No Green Pass di Bologna – scrive il deputato dem Emanuele Fiano su Facebook – Sono espressione di una patologia sociale, di ignoranza, inciviltà, di rabbia animale. Mi auguro che intervenga la magistratura, queste espressioni minacciose sono un insulto a tutti noi".

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