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No a green pass obbligatorio negli uffici pubblici: sospesa l’ordinanza di Musumeci in Sicilia

Sospesa l’ordinanza del governatore Musumeci in Sicilia: arriva lo stop della Regione all’obbligo del green pass per entrare negli uffici pubblici, in attesa dell’esito del confronto con il Garante per la protezione dei dati personali, che aveva chiesto chiarimenti. Contro l’obbligo di certificazione verde si erano schierate forze della maggioranza come Lega e FdI.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sospeso sospeso l'articolo 5 dell'ultima ordinanza emanata in Sicilia. Il provvedimento varato dal presidente della Regione Nello Musumeci, aveva stabilito, oltre all'obbligo di mascherina all'aperto nelle situazioni di affollamento, il green pass obbligatorio negli uffici pubblici. Chi, sprovvisto del pass, avesse voluto usufruire dei servizi, avrebbe dovuto ricorrere solo alle prestazioni da remoto. E subito sono scoppiate le polemiche, visto che la misura anti Covid, che imponeva la certificazione verde all'interno dei locali pubblici, era più severa della normativa nazionale sull'uso della certificazione verde. Il green pass infatti è necessario solo nei casi previsti dalla legge (decreto legge del 22 aprile 2021 n. 52).

Il Garante per la Privacy aveva chiesto chiarimenti alla Regione, ricordando che le misure di sanità pubblica che implichino il trattamento di dati personali ricadono nelle materie assoggettate alla riserva di legge statale e, pertanto, non possono essere introdotte con un'ordinanza regionale, ma solo attraverso una disposizione di rango primario, previo parere del Garante.

Anche gli esponenti della Lega e di FdI avevano chiesto la sospensione dell'ordinanza, giudicandola "del tutto inattuabile, visto che gli enti pubblici (a partire dalla Regione) non sono attrezzati per i controlli", ma anche "del tutto illegale quando impatta su quegli uffici (siano essi comunali, giudiziari, regionali o della pubblica sicurezza) dove la presenza fisica è indispensabile per la fruizione dei servizi". 

Ora il provvedimento del governatore Musumeci, adottato dal capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, in attesa dell'esito del confronto con il Garante per la protezione dei dati personali, prevede la temporanea sospensione dell'articolo 5 dell'ordinanza del 13 agosto quella appunto che riguarda l'"Accesso dell'utenza agli uffici pubblici e a tutti gli edifici aperti al pubblico". 

"Tale provvedimento – fa sapere la Regione – si inserisce in un più ampio novero di chiarimenti sulla medesima disposizione che costituiranno l'oggetto delle "indicazioni" richieste in merito dal Garante. I principali chiarimenti contenuti nella circolare del dipartimento regionale della Protezione civile riguardano, in particolare, la esclusione degli uffici giudiziari e degli uffici di Pubblica sicurezza e la effettiva disponibilità dei servizi telematici da parte dei soggetti erogatori, in mancanza della quale resta ferma la modalità tradizionale. Inoltre è precisato che la misura è indirizzata esclusivamente agli utenti e non anche agli operatori. Già ieri il presidente Musumeci aveva anticipato che, prima di dare esecuzione alla misura, si sarebbe attesa la risposta del Garante". 

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