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Elezioni politiche 2022

Nell’agenda Draghi c’è anche la crudeltà gratuita verso i migranti?

Mentre litigano per un posto in Parlamento e urlano contro il pericolo delle destre al governo, i leader del centrosinistra non trovano mezza parola per i 695 migranti che da una settimana sono al largo delle coste italiane sulla nave Geobarents. Sarebbe questa, l’alternativa?
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Perdonate la domanda nel titolo, ma da queste parti non sappiamo nemmeno cosa sia l’agenda Draghi, e ci tocca rivolgerci speranzosi agli esegeti del pensiero di Super Mario, che nel frattempo è talmente interessato alle vicende politiche italiane e a chi lo evoca quotidianamente manco fosse la madonna, da non aver detto mezza parola in pubblico da questo si è dimesso.

Dicevamo, l’agenda Draghi, quella per cui la sinistra – o se preferite la “non destra”, come la chiamava profetico Corrado Guzzanti nel 1996 – si sta dilaniando, prevede anche che 695 persone tra cui quasi 200 minori e due donne incinte, siano tenute al largo delle coste italiane, nel caldo insopportabile di questa torrida estate, in attesa di non si sa bene cosa?

Perché è questo che sta accadendo alla nave Geobarents e ai suoi passeggeri, ripescati in mare mentre cercavano di raggiungere le coste italiane e a cui giusto stamattina è stato assegnato un porto, quello di Taranto, dopo più di una settimana, mentre a Roma si discute di posti in Parlamento, di diritti di tribuna e si blatera della necessità di battere le destre populiste e pericolosissime, che nel frattempo veleggiano verso una schiacciante vittoria elettorale, sgranocchiando popcorn e godendosi lo spettacolo di chi nel campo avverso  ne agita lo spauracchio, salvo poi cannoneggiare quotidianamente i suoi alleati, o potenziali tali.

Misteri della politica, a cui ne aggiungiamo uno: perché affannarsi tanto a combattere la destra, se poi si lascia che chi sta al governo si comporti come forse nemmeno il peggior Salvini si è mai comportato, senza fare un plissé, senza dire nemmeno mezza parola? Quel che è vietato per i Matteo è concesso a chi si chiama Mario, forse? O forse, peggio, è meglio non prendere le difese dei migranti in campagna elettorale, sia mai che diventino temi in agenda al posto dei termovalorizzatori di Roma?

Perché a sto punto, questo editoriale sarà una specie di nodo sul fazzoletto, a futura memoria, per il giorno in cui scenderete in piazza, cari Letta, Calenda, Conte e compagnia cantante, a gridare contro il Truce Matteo – o chi sarà al posto suo al Viminale – che chiude i porti, e ci fa vergognare di fronte all’Europa. Ecco: non lamentatevi se quel giorno qualcuno vi rinfaccerà la vostra ipocrisia. Non lo faremo perché ci è simpatico Salvini. Lo faremo per quei 695 che avete lasciato a marcire in un mare di silenzio, in una torrida settimana d’estate.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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