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Nella Nadef del governo Meloni 14 miliardi di debito, Giorgetti: “L’Unione europea capirà”

Il governo Meloni ha inserito nella sua Nadef un deficit programmatico al 4,3% del Pil per il 2024. Concretamente, questo vuol dire che ci saranno quasi 14 miliardi di euro di debito, da usare per la prossima legge di bilancio. L’annuncio è arrivato nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni, riunito nel Consiglio dei ministri, ha approvato la Nadef – la Nota di aggiornamento al Def che traccia il quadro per la prossima legge di bilancio – e anche un nuovo decreto Migranti, con regole più stringenti per i minorenni che arrivano in Italia. In conferenza stampa, i ministri dell'Economia Giancarlo Giorgetti e dell'Interno Matteo Piantedosi hanno spiegato i provvedimenti.

Giorgetti: "Dobbiamo evitare la recessione, così pagheremo taglio del cuneo e bonus natalità"

Nella Nadef il governo ha deciso che il deficit per il 2024 sarà al 4,3%, un dato ben più alto rispetto alle previsioni. Concretamente, questo significa che il governo farà quasi 14 miliardi di euro di debito per la sua manovra di fine anno. Giorgetti ha dichiarato: "Qualcuno potrebbe osservare che non rispettiamo il famoso limite del 3% nel deficit/Pil, effettivamente è così, ma la situazione ci spinge a politiche che cerchino di evitare la recessione: secondo noi, il livello è di assoluta ragionevolezza".

Questo, ha detto Giorgetti, "ci permetterà di confermare il taglio del cuneo fiscale e prevedere misure premiali per la natalità, oltre al rinnovo dei contratti collettivi pubblici". Per quanto riguarda le verifiche dell'Unione europea, "nella Commissione europea ci sono anche dei ministri delle Finanze, che sanno come funziona. Penso che capiranno le nostre valutazioni". Il debito pubblico diminuirà nei prossimi anni, ma molto più lentamente del previsto: "Il motivo per cui il debito pubblico non diminuisce come auspicato è che c'è il conto da pagare dei bonus edilizi, in particolare il Superbonus: i famosi 80 miliardi, ahimè in aumento, da versare in quattro anni". Il ministro ha anche confermato che ci sarà dall'anno prossimo la riforma dell'Irpef, con l'accorpamento dei due scaglioni più bassi di reddito.

Decreto Migranti, Piantedosi: "Tuteliamo minorenni e donne, espulsioni più rapide"

Il decreto Migranti tocca diversi punti. Tra questi "c'è un potenziamento del personale di Polizia presso le ambasciate per rafforzare i controlli sui visti, per evitare l'immigrazione irregolare con documenti falsi", ma anche numerose novità sugli espulsioni: "C'è una procedura più semplificata per esaminare la domanda di chi ha già chiesto asilo e ha già ricevuto un rifiuto, per evitare che questa seconda richiesta venga usata come strumento elusivo per restare sul territorio".

Sui minori stranieri "interveniamo senza derogare in alcun modo alle tutele per i minorenni. In caso di situazioni di rilevante afflusso, se non ci sono posti in strutture ricettive dedicate ai minori, chi ha più di 16 anni può essere inserito in una struttura per adulti per un massimo di 90 giorni. Non viene comunque meno il trattamento differenziato del presunto minore. Per l'accertamento dell'età, ci potranno essere controlli antropometrici. Se risulta che la persona non è minorenne, scatta l'espulsione".

C'è anche un intervento che "estende la categoria dei vulnerabili, non solo alle condizioni in stato di gravidanza ma a tutte le donne. In più, per i Comuni che ricevono numerosi arrivi il servizio di gestione dei rifiuti potrà essere gestito direttamente dallo Stato, per dare un sollievo alle amministrazioni magari piccole".

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in chiusura, ha poi ricordato che la prima legge sull'immigrazione, nel 1998, era la Turco-Napolitano, firmata anche dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questa poi è stata modificata molto negli anni, anche con la legge Bossi-Fini: "Bisogna considerare il quadro generale del fallimento normativo degli ultimi 25 anni, altrimenti non si capisce perché adesso iniziamo a provvedere. Con questa normativa cerchiamo di riportare ad efficacia concreta la norma. Rispettando tutte le norme internazionali ed europee, e anche quelle etiche".

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