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Covid 19

Nardella: “A Firenze tutti i reparti Covid sono pieni, ne dobbiamo aprire altri”

Il sindaco di Firenze Dario Nardella lancia l’allarme: “Abbiamo i reparti Covid tutti pieni negli ospedali di Firenze, e se ne devono aprire di nuovi. Verosimilmente, si dovranno ridurre attività ordinarie come quelle chirurgiche di minore urgenza. Questa situazione è serissima. E per questo ho fatto un appello ai fiorentini a uscire il meno possibile di casa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Ora sto ricevendo messaggi da tutti i direttori degli ospedali della mia città. Abbiamo i reparti Covid tutti pieni negli ospedali di Firenze, e se ne devono aprire di nuovi. Verosimilmente, si dovranno ridurre attività ordinarie come quelle chirurgiche di minore urgenza. Questa situazione è serissima, e per questo ho fatto un appello ai fiorentini a uscire il meno possibile di casa". L'allarme è stato lanciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto alla trasmissione ‘Tagada' su La7.

A livello nazionale intanto è stata superata la soglia dei mille ricoveri per Covid nelle terapie intensive: secondo i dati del ministero della Salute ci sono nelle rianimazioni 1.049 pazienti, 57 in più rispetto a giovedì, mentre nei reparti ordinari i ricoverati sono saliti a 10.549, 855 in più rispetto a ieri. Se si dovesse arrivare alla soglia di 2300 ricoveri in terapia intensiva scatterà un lockdown nazionale. Secondo l'ultimo bollettino complessivamente gli attualmente positivi sono 186.002, con un incremento di 16.700 in 24 ore, dei quali 174.404 sono in isolamento domiciliare (+15.788). L' aumento dei dimessi e i guariti, infine, è di 2.352 pazienti che portano il totale a 261.808.

"Le istituzioni in questa emergenza non devono litigare, il virus non può diventare un pretesto per scontri interni. Dobbiamo dare messaggi più univoci possibili. Su due o tre cose il Paese deve condividere lo stesso messaggio. Evitare il lockdown, perché non ce la possiamo fare a sopportarne un altro, dall'altro lato difendere il più possibile la scuola e il mondo del lavoro e sul resto essere quanto più rigorosi possibili", ha detto ancora Nardella.

Nel corso di una diretta Facebook Nardella ha fatto sapere che nelle prossime ore parlerà con il presidente della Regione Toscana Giani: "Sono in costante contatto con lui, stiamo seguendo l'andamento del contagi". Nardella ha detto anche di aver "scambiato stamani alcuni messaggi col ministro della Salute Roberto Speranza". Il sindaco di Firenze ha fatto anche un "appello alle aziende private della città per organizzare gli orari il più possibile in modo da evitare gli ingressi nella stessa fascia e quindi appesantire il trasporto pubblico".

Sulla possibilità di un lockdown per tutta Italia, chiesto anche dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, Nardella si è detto "scettico". "Ci sono situazioni difficili e particolarmente complesse in alcune regioni – ha aggiunto -, dire che tutta l'Italia è nella stessa condizione a mio avviso non è giusto. Se in Campania ci sono elementi specifici credo che De Luca faccia bene a prendere iniziative di un certo tipo: pero' da qui a dire che si deve richiudere tutto il Paese secondo me è sbagliato".

Il sindaco ha risposto anche a chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni del leader di Italia Viva Matteo Renzi che ha detto di voler chiedere conto al governo per la gestione del Covid: "Se chiedere conto – ha osservato Nardella – è un condividere le informazioni e capire il perché di scelte scelte è assolutamente legittimo, se dovesse essere un modo per attaccare e basta no". Nelle parole di Renzi "vedo la voglia di chiarire certe cose, una critica costruttiva. Sono state altre le polemiche di Renzi".

Quanto alle scuole il sindaco ha detto che "In Toscana il contagio che parte da dentro le scuole è molto limitato, meno di uno studente su mille. Riaprire le discoteche questa estate è stato un errore grave, riaprire le scuole no, perché sono un presidio fondamentale del nostro Paese. Non è dentro le scuole che cominciano i contagi".

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