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Museo egizio, Sangiuliano chiude il caso Lega-Greco: “Il direttore lavora bene, nessuno vuole cacciarlo”

Il ministro Sangiuliano, dopo le polemiche alimentate da Fratelli d’Italia e dalla Lega, ha preso le difese del direttore del Museo egizio di Torino, Christian Greco: “Nei suoi confronti non c’è nessun pregiudizio, né tanto meno una minacciosa campagna per ‘cacciarlo’ dal Museo”.
A cura di Luca Pons
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Il ministro Gennaro Sangiuliano è intervenuto nella diatriba tra il centrodestra – soprattutto Fratelli d'Italia e Lega – e il direttore del Museo egizio di Torino, Christian Greco. Nei giorni scorsi era partito quasi dal nulla un'ondata di critiche verso Greco, prima a livello locale con l'assessore regionale di FdI Maurizio Marrone, poi a livello nazionale con il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, che avevano echeggiato quelle lanciate nel 2018 da Fratelli d'Italia.

Il ministro della Cultura ha chiarito che Greco "ha lavorato con impegno e risultati" e che "nei suoi confronti non c'è nessun pregiudizio". Insomma, un appoggio in piena regola, che sembra una risposta soprattutto all'attacco duro del leghista Crippa, il quale aveva definito Greco "un direttore di sinistra", "razzista verso gli italiani e i cittadini di religione cristiana", e aveva chiosato: "Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di cacciarlo se non si dimette lui".

In una lettera inviata alla Stampa, Sangiuliano ha messo in chiaro fin da subito che a scegliere il direttore del museo è "la Fondazione Museo delle antichità egizie, chiamata a governare questa importante istituzione", che agisce "in autonomia". Quindi, prima di tutto il governo non ha nessun potere di rimuovere o di non confermare Greco, se anche lo volesse.

Per di più, il ministro ha detto di non aver conosciuto personalmente il direttore dell'Egizio finora, "ma gode di ottima fama e in molti ritengono che abbia lavorato bene in questi anni. Di questo non posso che essere felice". Poi ha sottolineato che chi lavora con "criteri ispirati alla competenza, alla professionalità e alle conoscenze scientifiche" e ricopre "il suo incarico con rigore e professionalità", avrà "sempre il mio rispetto e potrà contare sulla massima collaborazione da parte del ministero".

E ancora: "Il direttore Greco è un apprezzato egittologo, ha lavorato con impegno e risultati. E potrà continuare a farlo fin quando la Fondazione che lo ha chiamato deciderà che è lui il più adatto. Nei suoi confronti non c’è alcun pregiudizio, né tanto meno è in corso una minacciosa campagna, con annesse liste di proscrizione, per “cacciarlo” dal Museo". Quelle virgolette attorno alla parola "cacciarlo", usata proprio da Crippa, danno l'impressione di una risposta quasi diretta.

"Il merito, e non le appartenenze politiche, saranno sempre la bussola per le nostre scelte", ha continuato il ministro Sangiuliano Ha difeso l'assessore Marrone, "amico e persona di grande qualità", dicendo che le sue parole erano state mal interpretate. Ma non ha fatto menzione di Andrea Crippa. "Sono veramente stupito dalla bolla mediatica che determinati osservatori e forze politiche stanno ideologicamente portando avanti, forse con l’obiettivo di ottenere un ritorno politico", ha aggiunto.

In ogni caso, "il Museo egizio è troppo importante per essere impantanato in polemiche di bassa cucina politica: il ministero della Cultura assicurerà sempre massima collaborazione e lavorerà con la Fondazione per valorizzarlo e per renderlo sempre più attrattivo". E considerando che pochi giorni fa il Cda della fondazione ha fatto arrivare un "unanime apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto" da Greco, sembra che la questione sia chiusa definitivamente.

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