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Multe fino a 10mila euro e 6 anni di carcere: la stretta anti rave del governo Meloni

Reclusione fino a 6 anni di carcere e multe dai mille ai 10 mila euro: è quanto prevede la stretta sui rave party approvata dal governo, riunitosi oggi nel Consiglio dei ministri.
A cura di Annalisa Girardi
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C'è anche una norma "anti-rave" nel nuovo decreto approvato dal governo. Tra le altre misure, che vanno dal Covid alla Giustizia, il pacchetto dell'esecutivo comprende anche una stretta sulla sicurezza firmata dal nuovo ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: in caso di occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali si prevede una pena di reclusione da 3 a 6 anni (quella massima prevista al momento è di 2 anni) e una multa che va dai mille ai 10 mila euro. Non solo, se il fatto è commesso da oltre 50 persone, le autorità competenti possono procedere d'ufficio.

Non solo reclusione e multe salatissime. Il nuovo decreto parla anche di confische. "Nel caso di condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti, a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale il giudice ordina la confisca degli eventuali strumenti musicali o di diffusione di suoni o immagini necessari per lo svolgimento dell'intrattenimento nonché di impalcature necessarie per la realizzazione di palchi ove collocare i medesimi strumenti", si legge nel testo approvato dal Cdm.

La norma, si legge nel decreto, va incontro alla "straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno dei raduni dai quali possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica".

La spinta per una stretta sui rave arrivava ormai da giorni anche da parte dell'ex titolare del Viminale, ora ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Nel fine settimana il leader della Lega aveva più volte condannato il rave party che si stava svolgendo a Modena: "Basta rave party illegali, delinquenti che spadroneggiano, istituzioni umiliate: ora si cambia! Complimenti al ministro Piantedosi, avanti così", aveva scritto sui social, commentando la notizia dell'inserimento di una norma in questo senso nel nuovo decreto. E alla notizia dell'arrivo delle forze dell'ordine e del progressivo svuotamento del capannone dove era organizzato il party, ha aggiunto: "La pacchia è finita!".

Sul rave party di Modena è intervenuto anche il governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. "Tutto è avvenuto in maniera ordinata e senza alcuna violenza. Resta il rammarico per i forti disagi creati nei giorni scorsi, rispetto soprattutto alla viabilità, con ricadute su residenti e attività economiche. A maggior ragione  è doveroso che venga ripristinata la legalità ogni qualvolta vengano violate le norme". I deputati modenesi del Partito democratico Enza Rando e Stefano Vaccari da parte loro hanno scritto in una nota come la vicenda sia "la dimostrazione che il ripristino delle regole e della legalità, mai messe in discussione, può essere perseguita con il dialogo, con la responsabilità e non come esponenti del Governo auspicavano con la forza e con i manganelli".

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