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Italicum, maggioranza apre a generiche modifiche. Ma boccia mozioni opposizione

In Aula la mozione per la modifica della legge elettorale “Italicum”, approvata dal Parlamento lo scorso anno ed entrata in vigore nel luglio 2016. “Siamo totalmente disponibili a cambiare. Il governo ha data massima disponibilità, ma tocca al Parlamento decidere”, ha dichiarato Matteo Renzi.
A cura di Charlotte Matteini
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Camera italicum

AGGIORNAMENTO: Bocciate le mozioni delle opposizioni per la modifica dell'Italicum. La Camera dei deputati ha respinto tre diverse mozioni, presentate da Sinistra Italiana – Sel, MoVimento 5 Stelle e Forza Italia – Lega Nord – Fdi, che impegnavano il Governo a modificare l'Italicum (ognuna in maniera diversa). Resta in campo la mozione della maggioranza con cui ci si impegnerebbe ad "avviare nelle sedi competenti" una discussione sulla modifica della legge elettorale da luglio in vigore per la Camera.

Sembrerebbe ormai raggiunta l'intesa di maggioranza di Governo, tra il Partito Democratico e Ncd, per la presentazione di una mozione unica per la modifica della legge elettorale Italicum, approvata dal Parlamento lo scorso anno ed entrata in vigore il primo luglio 2016. "Nessuna tensione. Convergenza di tutta la maggioranza per presentare un testo comune che confermi l'impegno di Matteo Renzi alla disponibilità ad un lavoro del Parlamento per modificare l'Italicum", ha annunciato nella serata di ieri Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera. La mozione proposta verrà votata durante la seduta odierna in Parlamento.

Inizialmente i parlamentari di maggioranza hanno proposto il voto contrario compatto alla mozione presentata da Sinistra Italiana, una mozione che avrebbe impegnato la Camera a modificare l'Italicum nei punti considerati "incostituzionali". Nei giorni scorsi', però, si è preferito elaborare un nuovo testo uniforme da sottoporre alla Camera, per evitare una pericolosa frammentazione in maggioranza.

Nel dispositivo della mozione di maggioranza si legge: "La Camera si impegna ad avviare nelle sedi competenti una discussione sulla legge 6 maggio 2015 n.52, al fine di consentire ai diversi gruppi parlamentari di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e valutare la possibile convergenza sulle suddette proposte". I parlamentari quindi prendono atto del fatto che attualmente è in corso un ampio dibattito politico sull'Italicum e si rendono disponibili a vagliare le proposte di modifica che perverranno.

La Camera premesso che,l’11 luglio 2016 è entrata in vigore la legge 6 maggio 2015, n. 52, comunemente conosciuta come Italicum, in materia di elezione della Camera dei Deputati;è attualmente in corso un ampio dibattito politico su possibili e articolate ipotesi di riforma della citata legge;Si impegnaad avviare, nelle sedi competenti, una discussione sulla legge 6 maggio 2015, n. 52, al fine di consentire ai diversi gruppi parlamentari di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e valutare la possibile convergenza sulle suddette proposte.

In queste ore, il dibattito politico si è però acceso e i parlamentari di opposizione stanno duramente contestando non solo la legge elettorale in sé, ma anche e soprattutto il rinvio dell'udienza della Corte Costituzionale, prevista per il 4 ottobre, in cui i giudici avrebbero dovuto presentare un parere circostanziato relativo alle presunte incostituzionalità contenute nel testo dell'Italicum

Il Movimento 5 Stelle chiede una modifica integrale del testo di legge e propone un ritorno al vecchio sistema elettorale: proporzionale con preferenze. "Noi siamo totalmente disponibili a cambiare, per M5s il ballottaggio è antidemocratico, non credo che le sindache Chiara Appendino e Virginia Raggi siano d'accordo, sennò non sarebbero state elette. Ora aspettiamo Silvio Berlusconi e Matteo Salvini così tutte le posizioni sono in campo e poi faremo le modifiche", ha risposto da New York il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Nonostante la polemica stia sempre più agitando il dibattito politico attorno all'Italicum, durante la votazione di oggi sarà il Parlamento a impegnarsi a una modifica della legge elettorale, se dovesse passare la mozione proposta, e non l'Esecutivo. "La discussione parlamentare viene gestita dal Parlamento. Il governo ha data massima disponibilità, ma tocca al Parlamento decidere. Il referendum non riguarda la legge elettorale e questo la Consulta lo ha chiarito", ha proseguito Matteo Renzi a margine dell'Assemblea Onu.

Anche il Movimento 5 Stelle ha optato per la presentazione di una mozione alla legge elettorale, riproponendo il cosiddetto "Democratellum", una proposta di legge frutto di una consultazione tra gli attivisti del M5S, depositata nel 2014 e che prevede un sistema proporzionale corretto con preferenze e voto di penalizzazione per eliminare dalla lista un candidato, senza alcun premio di maggioranza. "L'Italicum va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perché è antidemocratica e incostituzionale. Il governo Renzi sembra composto da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio perché non è stato neanche in grado di scrivere una buona legge elettorale, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Non ci piace l'Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno,  perché a noi sta di più a cuore l'interesse dei cittadini, che devono essere adeguatamente rappresentati in Parlamento sia alla Camera che al Senato", hanno dichiarato i parlamentari M5S della Commissione Affari Costituzionali.

Minoranza del Pd e Sinistra italiana: "Testo imbarazzante"

Le reazioni al testo presentato dalla maggioranza non sono state affatto idilliache. La minoranza del Partito Democratico sta valutando in queste ore le mosse da intraprendere per manifestare il proprio dissenso e sembra ormai quasi certo che i parlamentari usciranno dall'aula al momento della votazione. Pier Luigi Bersani ha commentato: "Prima diceva (Renzi ndr) che l'Italicum era una legge perfetta, ora che si può migliorare. Si decida, ammetta che ha fatto un errore, si apra un confronto vero. A tutto c'è un limite, voglio ricordare che le volpi finiscono in pellicceria…". L'incontro dei bersaniani è fissato alle 13,30, e solamente a quel punto verrà fatta una scelta ufficiale. Alle 15, invece, è convocata l'assemblea del gruppo Pd, mentre alle 16.00 cominceranno le votazioni in aula. "Quando l'ho letta, sono rimasto senza parole. Basta leggere per capire che lì non c'è nulla. Ho chiesto che il governo prendesse un'iniziativa comparabile con quella che prese con l'Italicum, quando arrivò fino al punto di mettere la fiducia, quando arrivò fino al punto di togliere dalla commissione chi non era d'accordo. Se la risposta sono le quattro parole che si leggono in quella mozione, a me sembra che ci sia l'idea di non farne nulla", ha chiosato Bersani.

Dure contestazioni anche da parte di Sinistra italiana, la prima forza parlamentare ad aver presentato una mozione per richiedere modifiche all'Italicum. I parlamentari di Si definiscono "imbarazzante" il testo della maggioranza: "Viene svelata la manfrina del presidente del Consiglio", commenta Alfredo D'Attorre. La Lega lo definisce invece "ridicolo" e annuncia che voterà compatta contro la mozione. Anche Brunetta parla di "testo ridicolo e farsesco", mentre Paolo Romani commenta: "Era chiaro da tempo. Della legge elettorale si riparlerà dopo il referendum".

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