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Conflitto Israelo-Palestinese

Mozione del centrodestra su Israele e Gaza: “Niente fondi italiani a UNRWA per rifugiati palestinesi”

La mozione della maggioranza sul conflitto tra Israele e Palestina impegna il governo Meloni a non sbloccare i fondi italiani all’Unrwa, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, fino a quando non sarà condotta una “indagine seria e approfondita” sui suoi legami con Hamas. Il testo sarà discusso domani, 13 febbraio, alla Camera.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni dovrà sostenere i negoziati per arrivare alla pace tra Israele e Palestina, a condizione che Hamas sia resa incapace di minacciare lo Stato israeliano; ma per il momento l'Italia deve ribadire la sua solidarietà a Tel Aviv e non sbloccare i fondi per Unrwa, l'agenzia umanitaria dell'Onu per i rifugiati palestinesi. Queste sono le richieste che i partiti del centrodestra avanzano nella loro mozione sul conflitto nel Medio Oriente, che sarà discussa domani alla Camera insieme ai testi delle opposizioni.

Le forze della maggioranza hanno inserito nella loro mozione l'impegno a "rivalutare la sospensione dei finanziamenti all'Unrwa solo in seguito all'esito di un'indagine seria e approfondita promossa dall'Onu". L'Unrwa, infatti, a fine gennaio è stata accusata da Israele: alcuni membri del suo staff sarebbero stati coinvolti nell'attacco di Hamas avvenuto il 7 ottobre 2023. Le prove non sono ancora state rese note, ma molti Paesi hanno deciso di sospendere i fondi all'organizzazione. Una decisione che potrebbe avere pesanti ripercussioni dal punto di vista umanitario.

Anche l'Italia è tra i Paesi che ha fermato i pagamenti all'Unrwa. Nel frattempo, anche la Commissione europea ha avviato una revisione dei fondi erogati, anche se non intende sospenderli. L'Onu ha dato subito il via a un'indagine interna, chiedendo però che i finanziamenti non fossero fermati. Il contrario di quanto contenuto nella mozione del centrodestra. In un punto successivo, si invita a ad assicurare "la costante e continua fornitura di aiuti umanitari alla popolazione civile della striscia di Gaza", ma sempre "impedendo […] che giungano finanziamenti a supporto – anche indiretto – dell'attività di organizzazioni terroristiche".

Il resto della mozione ribadisce la posizione del governo: si chiede di "confermare la solidarietà dell'Italia allo Stato d'Israele, aggredito proditoriamente il 7 ottobre 2023 dall'organizzazione terroristica Hamas", e anche a "ribadire il riconoscimento del suo diritto all'autodifesa, da esercitarsi nel rispetto del diritto umanitario bellico". Il riferimento è anche all'altissimo numero di vittime civili tra la popolazione palestinese, cosa che comunque il centrodestra chiede di considerare "tenuto conto del fatto che i miliziani di Hamas si fanno scudo della popolazione civile".

Per quanto riguarda la fine della guerra, non c'è la richiesta di un cessate il fuoco – che invece presenteranno le opposizioni – ma si impegna il governo a portare avanti "ogni sforzo diplomatico volto a trovare una soluzione politica del conflitto". Ci sono dei paletti da rispettare, però: che "tutti gli ostaggi siano rilasciati immediatamente e incondizionatamente" e che "l'organizzazione terroristica Hamas non costituisca più una minaccia esistenziale per Israele".

L'obiettivo per la pace è sempre la soluzione "due popoli due Stati". Da raggiungere con "una soluzione negoziata". Un'iniziativa che l'Italia dovrebbe sostenere, per riavviare "un processo di pace credibile fondato sulla coesistenza di due Stati sovrani e democratici che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza".

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