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Morra a Fanpage.it: “Una scissione nel M5s non è nell’interesse di nessuno”

Nicola Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle e presidente della Commissione parlamentare antimafia, parla con Fanpage.it della possibilità di una scissione tra i pentastellati. “Non credo sia nell’interesse di nessuno, razionalmente parlando, arrivare a lacerazioni forti. Dobbiamo dialogare per promuovere un dibattito continuo, che trasformi gli Stati generali magari in assemblea costituente, al fine di riorganizzare il Movimento dal basso. Perché movimento è una cosa, partito è tutt’altra cosa”, commenta.
A cura di Annalisa Girardi
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"Vorremmo rianimare l'entusiasmo che un tempo accompagnava noi del Movimento Cinque Stelle, come quando siamo nati. La nostra idea era quella di rivitalizzare i meetup, purché si adotti un unico regolamento nazionale, non soltanto con la concezione del simbolo, ma soprattutto con la disponibilità di un laboratorio di idee", ha raccontato il senatore pentastellato e presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, in un'intervista con Fanpage.it sul futuro del Movimento. Poi spiegando: "Una sorta di luogo del co-working in cui anche comitati, associazioni, liberi cittadini, non afferenti il M5s, avrebbero comunque uno spazio fisico per permettere dibattiti. In questo modo noi ci presentavamo nuovamente ai cittadini italiani  come quelli che fanno più che parole fatti".

Secondo Morra questo progetto dovrebbe essere accompagnato da un organismo eletto da "tutti noi che siamo iscritti alla piattaforma Rousseau". Per il senatore inoltre dovrebbe essere composto da 11 persone: "Mi piacerebbe tanto che di diritto ci fosse il fondatore del M5s, Beppe Grillo. In questo organismo si cristallizzerebbe con quel pluralismo che è un altro valore fondamentale del Dna del Movimento". La figura del capo politico, al contrario, potrebbe aver frenato l'ascesa del Movimento: "Con tutta probabilità, avendo avuto una leadership plurale e condivisa, potevamo ottenere un consenso elettorale ben maggiore rispetto al 32,7%", ha continuato Morra. E ancora: "Noi dovevamo, dal basso, dagli enti territoriali e poi locali, noi dovevamo arrivare alla conquista (e questa era una rivoluzione culturale) del governo nazionale. Invece si è scelta un'altra strada che ha voluto un forte accentramento, e noi abbiamo perso appeal anche e soprattutto per le elezioni degli enti locali e territoriali".

Manca poco agli Stati generali e sulla collocazione del Movimento, se a destra o a sinistra, Morra ha affermato che bisogna più che altro guardare ai fatti in politica: "I nostri valori costitutivi sono valori di solidarietà. Il nostro motto durante la campagna del 2013, e mi dispiace che qualcuno se lo sia dimenticato, è che "nessuno deve essere lasciato indietro". Tutto questo comporta l'adesione a valori ambientalistici, al rispetto per le differenze, a valori contrari alle logiche di mercato". Sulle possibilità di una scissione all'interno del Movimento, Morra ha commentato: "Non credo sia nell'interesse di nessuno, razionalmente parlando, arrivare a lacerazioni forti. Dobbiamo dialogare per promuovere un dibattito continuo, che trasformi gli Stati generali magari in assemblea costituente, al fine di riorganizzare il Movimento dal basso. Perché movimento è una cosa, partito è tutt'altra cosa".

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