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Modello 730, come cambiano le detrazioni e per chi nella nuova dichiarazione dei redditi: le novità

Nell’ultima legge di bilancio il governo Meloni ha inserito alcune novità sulle detrazioni rispetto agli anni scorsi. Alcune riguardano solamente i redditi sopra i 75mila, mentre altre, come quelle per le detrazioni sulla scuola, toccano tutti i contribuenti. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito la situazione in una circolare.
A cura di Luca Pons
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È iniziato il periodo della dichiarazione dei redditi: già da alcune settimane è possibile approvare il modello 730 precompilato e inviarlo all'Agenzia delle Entrate. Facendolo, si dichiarano tutte le entrate dello scorso anno, e calcolando le detrazioni a cui si ha diritto si scopre se bisogna versare una somma al Fisco o se si ha diritto a un rimborso.

Rispetto agli anni scorsi ci sono alcune novità da tenere a mente sulle detrazioni: le modifiche che il governo ha inserito nell'ultima legge di bilancio. Le più grosse riguardano i redditi alti, al di sopra dei 75mila euro. Ma ci sono alcuni cambiamenti anche per gli altri contribuenti. L'Agenzia delle Entrate ha chiarito il quadro con un'apposita circolare.

Come cambiano le detrazioni per la scuola nel modello 730

La prima novità, che coinvolge tutti i contribuenti con figli a carico che vanno a scuola, riguarda appunto le detrazioni per le spese scolastiche. Quest'anno, nel Modello 730, la spesa che si può ammettere a detrazione sale fino a mille euro. Questo include le spese per l'asilo, le elementari, le medie o le superiori.

Le spese scolastiche sono detraibili al 19%. Questo significa che, per esempio, chi ha speso almeno mille euro l'anno scorso per mandare a scuola suo figlio potrà ottenere una detrazione da 190 euro. La cosa vale per ciascun figlio a carico che studia, quindi se si hanno due figli la detrazione massima è di 380 euro e così via.

Le nuove regole per i redditi sopra i 75mila euro

Come detto, il cambiamento più sostanzioso riguarda chi ha redditi alti. Sopra i 50mila euro ci sarà una riduzione forfettaria di 260 euro sulle detrazioni complessive (legata alla riforma dell'Irpef, che avrebbe creato appunto un guadagno da 260 euro per i redditi più alti). Sopra i 75mila euro all'anno, invece, scatta un tetto massimo alle detrazioni. Si parla di reddito complessivo, al netto di quello dell'abitazione principale.

La quantità massima di spese che si possono ammettere a detrazione diminuirà progressivamente, all'aumentare del reddito. Il calcolo è un po' complicato: si parte da una somma fissa, che poi va modificata in base a un coefficiente che dipende dalla situazione familiare. Per chi ha un reddito tra 75mila e 100mila euro, la somma base è 14mila euro. Sopra questa soglia, la somma base è 8mila euro.

A questa va applicato un coefficiente. Il coefficiente è uguale a 1 (e quindi la somma non cambia) solo per chi ha almeno tre figli a carico, o almeno un figlio a carico con disabilità. Il coefficiente scende a 0,85 se ci sono due figli a carico, a 0,70 se c'è un solo figlio a carico e infine va a 0,50 se non ci sono figli a carico. Dunque, per chi non ha figli a carico la somma base viene dimezzata.

Concretamente questo significa che chi guadagna tra 75mila e 100mila euro potrà ammettere a detrazione spese per al massimo 7mila euro (14mila euro di somma base, per il coefficiente di 0,5). Questo non significa che possa detrarre 7mila euro dalla sua dichiarazione dei redditi: bisogna poi applicare la percentuale, ad esempio le spese per la scuola si possono detrarre al 19%. La tabella dell'Agenzia delle Entrate chiarisce i limiti.

Le detrazioni per i contribuenti con redditi sopra i 75mila euro. Fonte: Agenzia delle Entrate
Le detrazioni per i contribuenti con redditi sopra i 75mila euro. Fonte: Agenzia delle Entrate

Le eccezioni

Questi limiti valgono per tutti i contribuenti in questa fascia di reddito, ma alcune spese sono escluse. Si tratta di spese che possono sempre essere ammesse a detrazione, a prescindere dal totale già raggiunto. L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che sono:

  • le spese sanitarie
  • le somme investite nelle start-up innovative, oppure nelle piccole e medie imprese innovative
  • tutte le detrazioni forfettarie, cioè quelle che non si calcolano in percentuale, ma danno diritto a una detrazione fissa
  • tutte le spese per rate di mutui o assicurazioni, se questi sono stati stipulati entro il 31 dicembre 2024

Per quanto riguarda le spese che sono detraibili in più anni successivi, invece, nella dichiarazione dei redditi vengono contate solamente le rate riferite nello specifico all'anno scorso. Questo rende più semplice, ad esempio, detrarre le spese per i bonus edilizi.

Infine, l'Agenzia ha ricordato che è ancora in vigore la riduzione progressiva delle detrazioni per chi guadagna più di 120mila euro all'anno. Al di sopra di questa soglia le detrazioni si riducono gradualmente, fino a sparire sopra i 240mila euro all'anno.

Aumenta la detrazione per i cani guida

Infine, la circolare chiarisce anche un dettaglio che può tornare a una categoria di persone in particolare: le persone non vedenti. Infatti, fino allo scorso anno per il mantenimento dei cani guida era prevista una detrazione forfettaria da mille euro all'anno. Da quest'anno la soglia sale leggermente, a 1.100 euro. In più, la detrazione sarà riconosciuta a tutti senza limiti, mentre prima c'era un tetto di spesa massimo per lo Stato (290mila euro) da non superare.

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