video suggerito
video suggerito
News su migranti e sbarchi in Italia

Migranti, morte cerebrale per la bimba di sei anni sbarcata a Lampedusa dopo giorni senza cibo e acqua

I medici hanno dichiarato la morte cerebrale per la bambina di sei anni che era sbarcata a Lampedusa l’8 agosto, dopo una traversata di cinque giorni a bordo di una barca che era rimasta senza acqua e cibo. Era arrivata sull’isola con la madre.
A cura di Luca Pons
104 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Morte cerebrale per la bambina di sei anni che era sbarcata a Lampedusa la notte tra giovedì e venerdì 8 agosto e da giorni era ricoverata a Palermo. La piccola, originaria della Guinea, era in viaggio insieme alla madre. Le due si erano imbarcate sulle coste africane con altre persone, ma la traversata era durata per ben cinque giorni: il barcone era rimasto in balia delle onde in attesa di soccorso, senza cibo né acqua.

Appena arrivata, le condizioni della bambina erano apparse gravissime. Era stata trasportata in elicottero dal Pronto soccorso all'Ospedale dei Bambini di Palermo, e immediatamente ricoverata in rianimazione. Gli sforzi del personale medico, però, non sono serviti. Oggi, dopo undici giorni, sono state effettuate le procedure per accertare la morte cerebrale.  La madre in queste ore è assistita dall'associazione Medici senza frontiere e dalla responsabile dell'associazione Casa di Lucia. Con lei ci sono una psicologa e una mediatrice culturale.

"Da questa mattina un team di Medici senza frontiere a Palermo, insieme ad altre organizzazioni, sta offrendo supporto psicologico alla madre della bambina di 6 anni che ha perso la vita dopo l’ultimo naufragio nel Mediterraneo", ha dichiarato l'organizzazione. "L'intervento di supporto psicologico è ancora in corso", e "in queste ore anche la comunità di persone migranti sta organizzando un momento di preghiera, commemorazione in supporto alla donna".

Tutto questo, però, "non toglie l’assurdità del fatto che le persone continuano a morire in mare per mancanza di operazioni di soccorso. Noi ascoltiamo le singole storie indelebili di queste persone, come la mamma assistita in queste ore a Palermo. Storie di sensi di impotenza indescrivibili e tristezza infinita per non essere riusciti a salvare i propri figli".

L'anno scorso, cercando di superare il Mediterraneo sono morte almeno 2.452 persone. E si tratta quasi sicuramente di una sottostima, dato che le organizzazioni statali e le Ong non riescono a tenere traccia di tutte le imbarcazioni che partono e non arrivano. Solo pochi giorni fa, vicino a Lampedusa, si è rovesciato un barchino in un incidente che ha avuto un numero non chiaro di dispersi. Ciò che è certo è che sono state recuperate 23 salme.

Finora quest'anno sono state poco meno di 40mila le persone giunte in Italia attraversando il Mediterraneo. Un dato in linea con quello dello scorso anno. In mattinata la nave Ong Sea Watch 5 ha fatto sapere di aver soccorso cento persone che si trovavano su due imbarcazioni, e di essere in viaggio verso Catania. A Napoli è attraccata la nave Humanity 1 che trasportava 134 persone, di cui dieci minori non accompagnati.

Sempre a Lampedusa, le motovedette della Guardia di finanza oggi hanno soccorso due barconi su cui si trovavano 106 persone, partite dalla Libia. Stando ai resoconti, avrebbero pagato tra 1.200 e 6mila euro per il viaggio, a seconda del loro Paese di origine. Nell'hotspot dell'isola, a contrada Imbriacola, ci sono al momento poco più di 200 persone ospitate, mentre altre 200 in mattinata sono state imbarcate sul traghetto di linea per Porto Empedocle.

104 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views