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Migranti, la Sea Eye ancora in mare. Il sindaco di Palermo: “Il nostro porto pronto ad accoglierla”

La Sea Eye 4, che nelle scorse ore ha soccorso oltre 400 migranti nel Mediterraneo, è ancora in mare aperto. Malta non ha risposto alla richiesta di un porto sicuro e la nave umanitaria si sta ora dirigendo verso la zona Sar italiana. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha detto che il porto della sua città è pronta ad accoglierla, ma si attendono ancora indicazioni dalle autorità competenti.
A cura di Annalisa Girardi
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"Non solo gli stati dell'UE eludono la loro responsabilità nei confronti della nave Seenotrettung, ma la ricerca di un porto sicuro inizia ogni volta la stessa vergognosa tragedia. Più di 400 persone in cerca di protezione a bordo della Sea-eye 4 necessitano immediatamente di un porto sicuro". Lo ha scrive sui suoi canali social la Ong tedesca, ribadendo che la sua nave umanitaria con a bordo oltre 400 persone soccorse nel Mediterraneo si trova ancora in mare aperto. E non sta ricevendo risposta dagli Stati costieri. "Malta ha respinto la richiesta di un porto sicuro per la Sea-eye 4", ha spiegato il presidente dell'organizzazione, Gorden Isler, spiegando che la nave umanitaria si sta ora dirigendo verso la zona Sar italiana e chiedendo alla Guardia costiera di assumere il coordinamento delle operazioni.

Dall'Italia, però, ancora non sarebbe ancora stato assegnato un porto sicuro. A farsi avanti, però, è stato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha scritto su Twitter: "L'equipaggio della Sea-eye 4 ha salvato oltre 400 persone nel Mar Mediterraneo. Occorre adesso un porto sicuro. Palermo con il suo porto e in tutte le sue articolazioni sociali è pronta ad accogliere. Si attendono le decisioni delle autorità competenti". Per poi rivolgersi all'Unione europea: "È ora che l'Ue attivi il Recs, il Rescue European Civil Service, per organizzare il salvataggio di vite umane sostenendo le navi, le Ong e le tante altre realtà che si impegnano sulle rotte di migrazione verso l’Europa".

Da Bruxelles, intanto, sono arrivate le prime dichiarazioni: "Bisogna mostrare solidarietà alle persone coinvolte", ha detto la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, nel corso di un dibattito al Parlamento europeo, parlando nello specifico "delle 24 imbarcazioni con 2.100 persone che sono arrivate a Lampedusa la scorsa settimana in due soli giorni, di cui almeno 600 sono minori non accompagnati". La commissaria ha quindi chiesto agli Stati membri di "aiutare queste persone salvate dalle onde", specificando che "oltre 600 persone sono morte nel Mediterraneo quest'anno e occorre combattere i trafficanti che hanno le mani insanguinate".

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