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Migranti, la Camera approva il decreto Ong e le opposizioni attaccano: “Ora i morti aumenteranno”

Il decreto Ong del governo Meloni è passato alla Camera con 187 voti favorevoli, 139 contrari e 3 astenuti. L’ultimo passo sarà l’approvazione del Senato. Le critiche dell’opposizione: “Decreto in malafede, ci saranno più vittime tra i migranti che attraversano il Mediterraneo”.
A cura di Luca Pons
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La Camera ha approvato il decreto Ong del governo Meloni, che si avvicina a diventare legge. Il testo adesso passerà al Senato, dove dovrà essere definitivamente approvato entro il 3 marzo. I voti sono stati 187 a favore, 139 contrari e 3 astenuti. Ieri, la Camera aveva votato la fiducia al governo sul decreto, con 202 favorevoli e 136 contrari.

Il decreto cerca di definire le condizioni nelle quali le navi di Ong possono prestare soccorso in mare, mettendo alcune limitazioni: ad esempio, richiede che il porto di sbarco sia richiesto non appena si effettua il soccorso, e che questo porto venga poi raggiunto senza ritardi, cosa che ha fatto pensare che si volesse vietare alle navi di effettuare più di un salvataggio per volta – anche se il caso della Geo Barents, che ha effettuato tre diverse operazioni di soccorso prima di arrivare al porto sicuro, ha messo in dubbio questa ipotesi.

In più, si obbligherebbero anche le navi di Ong a raccogliere informazioni sulle persone a bordo per iniziare le richieste di protezione internazionale. Per chi non lo fa sono previste sanzioni amministrative, come il fermo della nave fino a due mesi e una multa da 10 a 50mila euro.

L'attacco delle opposizioni: "Infamia contro il diritto internazionale e contro chi soccorre naufraghi"

"Questo è un ‘decreto contro le Ong' o, meglio, un ‘decreto contro i salvataggi in mare'. Punto", ha commentato Matteo Mauri, deputato Pd e vicepresidente della commissione Affari costituzionali. "Con un decreto di poche righe, un decretino, producete un danno immenso per migliaia di donne, uomini e bambini così disperati da mettere le proprie vite nelle mani di trafficanti senza scrupoli". A dimostrare "la malafede di questo decreto è la differenza tra quello che avete scritto con una mano e quello che state facendo con l'altra. Da un lato, fingete di preoccuparvi delle condizioni delle persone per giustificare l'immediatezza del raggiungimento del porto; poi mandate le stesse navi nei porti italiani più lontani possibile. Una contraddizione insuperabile che chiarisce la grandissima ipocrisia scritta nera su bianco in questo decreto".

"Il decreto contro le Ong non fermerà i flussi, aumenterà soltanto le tragedie", ha commentato il capogruppo Pd in commissione Esteri, Enzo Amendola: "Questo governo trasforma tutto in propaganda e provvedimenti bandiera. Forte coi deboli, debole nel trovare soluzioni". Per Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, "il Mediterraneo centrale è una delle rotte più pericolose del mondo ed è il più grande cimitero a cielo aperto. Questo governo si assume oggi la responsabilità non solo di girarsi dall’altra parte, ma anche di convertire in legge un decreto che lavora perché si moltiplichino i naufragi e rendere difficile la vita a chi fa i salvataggi".

Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, ha dichiarato che "questo è il ‘decreto naufragi', perché perseguitando le Ong e impedendo loro di fare soccorso in mare, aumenteranno le perdite di vite umane. Nessun governo si era spinto a tanto", e il decreto "verrà fatto oggetto sicuramente di molti ricorsi, tanto evidenti sono i vizi di costituzionalità, ma intanto avrà causato danni. Questo decreto getta discredito sul nostro Paese. È un'infamia quella che si è compiuta, dal punto di vista politico, giuridico ma soprattutto etico".

Per Davide Faraone, di Azione-Italia viva, "quello sulle Ong è un decreto totalmente inutile nella concretezza ma dannosissimo nei messaggi che trasmette". Ha commentato anche Sea Watch Italia, una delle Ong interessate: "Una legge propaganda che, in mare, causerà più morti. Per un Paese civile, una vergogna".

La risposta della maggioranza: "Per noi una priorità salvare vite umane e tutelare i minori"

Grazia Di Maggio, deputata di Fratelli d'Italia, ha dichiarato che il decreto è "un provvedimento varato nel pieno rispetto delle norme del diritto internazionale che punta a difendere i confini e porre fine al traffico di essere umani". Il governo Meloni "con grande serietà e responsabilità vuole limitare i flussi migratori per evitare che la gente muoia in mare. Nell'ultimo ventennio sono morte più di 40mila persone in mare: salvare la vita umana è per FdI una priorità. La politica migratoria negli ultimi 20 anni è stata un fallimento: con il centrodestra alla guida della nazione si cambia rotta".

Soddisfatto anche Paolo Emilio Russo, di Forza Italia: "Sarebbe un oltraggio alla nostra cultura e alla nostra storia immaginare che si possano abbandonare al loro destino, in mezzo al mare, bambini, donne e uomini costretti a partire per salvarsi la vita. Il lavoro al quale siamo chiamati è quello di rendere più efficienti le vie legali scoraggiando, come facciamo con questo decreto, quelle illegali".

Forza Italia ha ottenuto che "l'individuazione del porto di sbarco tenga conto della presenza o della vicinanza di strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati", ha detto Russo. "Ai minori, alle bambine e ai bambini coetanei dei nostri figli, finiti sull'inferno di quelle navi, passati per le mani di quegli assassini che sono gli scafisti, ci abbiamo pensato noi. Non abbiamo bisogno di lezioni".

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