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Migranti, dubbi dell’Ue su pagamento 5mila euro in alternativa alla detenzione: “Valutare caso per caso”

L’Ue ha espresso dubbi sul provvedimento del governo che recepisce una direttiva europea, e cioè i 5mila euro che possono essere richiesti ai richiedenti asilo, come alternativa alla detenzione nei centri.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Unione europea esprime dubbi sull'alternativa concessa ai richiedenti asilo per evitare il trattenimento nei centri, e cioè la possibilità di pagare 5mila euro, una sorta di "garanzia finanziaria". Come ha spiegato il ministro dell'Interno Piantedosi, questa cauzione non è prevista per i migranti destinati ai Cpr, ma riguarda i richiedenti asilo trattenuti in strutture apposite, che verranno predisposte in attuazione di una direttiva europea.

Dall'Europa però arrivano perplessità. La Commissione al momento sta esaminando la misura, ha spiegato ieri la portavoce della Commissione Ue Anitta Hipper sottolineando che "tutte queste misure alternative alla detenzione devono superare la verifica di proporzionalità. È importante avere le giuste salvaguardie" e, per questo la somma della cauzione "andrebbe decisa sulla base di una valutazione individuale" della persona chiamata a pagarla.

"Siamo al corrente delle notizie sulla garanzia finanziaria" pari a 5 mila euro a migrante che sta introducendo il governo italiano per chi non vuole essere trattenuto nei centri fino alla risposta delle autorità sulla domanda d'asilo "e siamo in contatto con le autorità italiane per capirne di più".

È vero che "il quadro legale europeo prevede che ci siano certi obblighi", compreso "il deposito di una garanzia finanziaria". Però "in termini di proporzionalità tutte le decisioni vanno prese sulla base di una valutazione individuale". La direttiva citata da Piantedosi è la numero 33 del 2013: "Gli Stati membri provvedono affinché il diritto nazionale contempli le disposizioni alternative al trattenimento, come l'obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità, la costituzione di una garanzia finanziaria o l'obbligo di dimorare in un luogo assegnato", si legge nel testo.

Delle tre opzioni il governo italiano ha deciso di seguirne solo una, quella appunto della cauzione, inserendola nei decreti attuativi del dl Cutro, firmati dai ministri Piantedosi, Nordio e Giorgetti.

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