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Migranti, da inizio anno presentate quasi 100mila richieste di asilo in Italia

I dati del Viminale su richieste d’asilo, protezione internazionale e permessi di soggiorno: ecco i numeri del ministero dell’Interno su flussi migratori ed accoglienza.
A cura di Annalisa Girardi
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Da inizio anno sono state presentate nel nostro Paese quasi centomila richieste di asilo, precisamente 98.353. Il numero, messo nero su bianco nel dossier del Viminale sulle attività del ministero, presentato come di consueto a Ferragosto, segna un aumento del 35,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando se ne erano registrate 72.460. Le richieste di protezione internazionale, quindi, non vanno di pari passo con gli sbarchi: continuando il confronto tra i primi sette mesi del 2024 con quelli del 2023 si registra un calo degli arrivi via mare del 62,3%. Quest'anno sono infatti approdate sulle coste italiane, dopo aver attraversato il Mediterraneo, 33.480 persone, mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano 88.939.

Ad ogni modo, le domande esaminate sono 51.797 (+61,3%): tra queste 3.522 (+17,9%) sono per lo stato di rifugiato, 5.905 (+58,5%) per la protezione sussidiaria, 32.011 (+91,7%) istanze hanno avuto un provvedimento di diniego e in 3.263 casi (+147,9%) i richiedenti si sono resi irreperibili o hanno rinunciato.

Per quanto riguarda le decisioni prese in materia di protezione internazionale, tra il 1° gennaio e il 31 luglio se ne contano 644 (+65%), di cui 145 (+104%) di revoca della protezione internazionale, 305 (+952%) di cessazione della protezione internazionale, 194 (-33%) di conferma della protezione internazionale e 1535 (+1625%) avvii del procedimento di cessazione/revoca.

Sui permessi di soggiorno si segnala un aumento dell'11% dei rilasci, per un totale nei primi sette mesi dell'anno (nello stesso periodo del 2023 ne erano stati rilasciati 1.089.815: in particolare se ne contano 319.504 (+13%) per lavoro subordinato, 48.780 (+7%) per lavoro autonomo, 200.735 (+5%) per ricongiungimenti familiari, 641.924 (+12,5%) per altri motivi tra cui permessi di studio e casi speciali.

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