Migranti, Alfano contro Ue: “L’Italia non diventerà l’Ellis Island d’Europa”

Nello stesso giorno in cui il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenuto al Consiglio Ue in Lussemburgo, denuncia il mancato rispetto degli accordi relativi all'accoglienza dei migranti che arrivano sulle coste italiane, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda quanto la generosità dimostrata dall'Italia nell'assumersi la responsabilità di salvataggi e prima accoglienza sia accompagnata dall'indifferenza e dall'isolamento in cui si trova, pressoché abbandonata dagli organismi internazionali. "L'Italia non è disponibile a diventare l'hotspot di Europa, non diventerà l'Ellis Island di Europa", ha ribadito a gran voce al Consiglio Ue il ministro Alfano all'indomani dell'ennesima strage avvenuta nel Mar Mediterraneo, anticipando il monito lanciato dal presidente della Repubblica, che ha richiamato ai propri doveri l'Unione europea.
"L'Italia regge praticamente da sola il peso dell'emergenza migratoria e umanitaria", ha ricordato il presidente Mattarella, sottolineando che dal Mediterraneo "proviene una instabilità diffusa che, grazie a un mondo che la globalizzazione ha reso piccolo, si scarica inevitabilmente sui nostri Paesi e le nostre Istituzioni. La Nato rappresenta un elemento di stabilità e potenziale moltiplicatore di sicurezza e abbiamo accolto con rinnovato ottimismo la decisione presa a Varsavia di reindirizzare l'operazione Active Endeavour verso un'operazione denominata Sea Guardian", ha rilevato Matterella, rimarcando però la necessità che Nato, Unione Europea e le altre Organizzazioni Internazionali implementino urgentemente strategie per il Mediterraneo.
Da Lussemburgo anche il ministro Angelino Alfano richiama ai propri doveri le istituzioni internazionali: "La situazione in Italia è pesante e difficile. Sono sbarcate 12 mila persone nell'ultima settimana. Se non vogliamo fare un seminario di studi o un convegno, dobbiamo essere concreti. All'Italia è stata chiesta responsabilità e le è stata promessa solidarietà. Abbiamo fatto tutto quello che ci era stato chiesto in termini di responsabilità, ma nulla ci è arrivato in termini di solidarietà. Questo è molto grave e io sono qui a denunciarlo. E' tanto più grave perché questa solidarietà era stata scritta e promessa su documenti scritti, accordi ben precisi che sono stati disattesi", ha spiegato Alfano.
Secondo il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve, però, l'Italia non avrebbe in realtà messo in campo tutte le azioni necessarie e richieste dall'Ue per arginare il fenomeno migratorio e assicurare i rimpatrio dei migranti privi dei requisiti per richiedere l'asilo in Europa. Ma Alfano sul punto replica, contestando le accuse avanzate dal ministro frencese: "Prendiamo le impronte di registrazione al 100% e sulla sicurezza non accettiamo lezioni da nessuno, perché il nostro è un Paese che fin qui è stato sicuro e dove la prevenzione fin qui ha funzionato".
"L'Europa si fonda su questi due pilastri: responsabilità e solidarietà. Se uno dei due pilastri viene meno, crolla l'Europa. Abbiamo fatto tutto quello che ci era stato chiesto: fotosegnalamenti e procedure di identificazione ormai al cento per cento, hotspot, rafforzamento dei controlli lungo le frontiere nord d'Italia, forte accelerazione per l'esame delle richieste di asilo con un incremento straordinario. Dall'inizio del 2016 a oggi abbiamo esaminato circa 70 mila richieste su 87 mila e per il 55% sono state respinte", ha proseguito il ministro dell'Interno.
"Quando si parla di migliorare la capacità di trattenimento degli irregolari in attesa dei rimpatri bisogna prendere atto che proprio i rimpatri non funzionano. Inoltre, mentre per la rotta che nasce dalla Siria, la rotta balcanica, sono stati presi dei provvedimenti che hanno consentito di allentare la tensione, sulla rotta del Mediterraneo centrale nulla va bene perché la Libia non contiene ancora le partenze e nessun accordo con Paesi che potrebbero dare una mano, come il Niger, è stato concluso. Per quanto ci riguarda la nostra linea sui salvataggi in mare non cambierà perchè siamo un grande Paese, un Paese coraggioso, che non lascia morire nessuno. Ma siamo qui a denunciare che i patti stabiliti in queste autorevoli sedi non sono stati rispettati". Noi abbiamo un compito: presidiare la frontiera esterna e mantenere i rapporti con i paesi africani per non fare partire i migranti, non abbiamo il compito di smistarli quando arrivano. L'Italia non farà da hotspot per l'Ue", ha concluso il ministro Alfano.