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Migliore (Fiaso): “Non possiamo pagare i medici come vent’anni fa, va eliminato tetto di spesa”

“Ci vogliono degli interventi precisi in sanità, dobbiamo ripartire dal nostro personale. Noi oggi abbiamo la stessa possibilità di pagare il nostro personale che avevamo vent’anni fa. Non è possibile, va eliminato il tetto di spesa”: lo dice Giovanni Migliore, presidente di Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) ai microfoni di Fanpage.it.
A cura di Annalisa Girardi
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"Siamo riusciti, grazie al contributo di tutti, a superare due anni difficilissimi", dice Giovanni Migliore, presidente di Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) ai microfoni di Fanpage.it durante un evento organizzato da Gimbe. "Oggi il problema che abbiamo riguarda il personale. Dobbiamo rendere attrattivo il nostro Servizio sanitario nazionale. Altrimenti rischiamo di investire risorse pubbliche per formare professionisti che poi non contribuiscono al nostro Snn, ma trovano più convenienti altre situazioni lavorative. Anche per quanto riguarda la remunerazione, dobbiamo dirlo francamente", sottolinea.

"Ci vogliono degli interventi precisi, misurati, dobbiamo ripartire dal nostro personale. Noi oggi abbiamo la stessa possibilità di pagare il nostro personale che avevamo vent'anni fa. Anche se è evidente che le esigenze sono cambiate", prosegue Migliore, ribadendo la necessità di eliminare il tetto di spesa per il personale. Per poi spiegare come non sia solo una questione di risorse e investimenti, ma anche di avere "un rapporto diverso con i nostri professionisti".

Secondo il presidente di Fiaso, il Ssn deve prepararsi a un'altra criticità, quella legata all'aumento del costo dei servizi e delle materie prime dovuto all'inflazione. E infine, in futuro va ripensata la stessa azione degli ospedali, in particolare con riguardo al pronto soccorso: "I due terzi delle persone che arrivano al pronto soccorso sono persone, spesso anziani, che potrebbero trovare risposta altrove. Chiaramente non dobbiamo prendercela con loro, ma dobbiamo creare una nuova azione attorno agli ospedale, coinvolgendo anche i servizi sociali. Perché spesso la sanità offre un servizio sociale".

E ancora: "Se una pattuglia di polizia di notte trova ad esempio un senzatetto, dove lo porta? Al pronto soccorso, anche se non ha problemi di salute. Questo perché molto spesso gli ospedali si fanno carico di risolvere i problemi complessivi della comunità. Dobbiamo lavorare allora sull'integrazione con i servizi sociali. E inoltre, dobbiamo consentire ai professionisti che lavorano nelle aree di emergenza di tornare a svolgere il loro ruolo. Magari pagandoli un po' di più".

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