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Merkel: “Il Mes non resti inutilizzato”. Conte: “Per l’Italia i conti li facciamo noi”

Il premier Giuseppe Conte ha risposto alla cancelliera tedesca Merkel, che ha invitato il governo italiano di utilizzare il Mes: “Sul Mes non è cambiato nulla. Rispetto le opinioni della Merkel ma a far di conto per l’Italia è il sottoscritto con Gualtieri e i ragionieri dello Stato e con tutti i ministri. Ci stiamo predisponendo per un piano di Recovery plan italiano a settembre”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Sul Mes non è cambiato nulla. Rispetto le opinioni della Merkel ma a far di conto per l'Italia è il sottoscritto con Gualtieri e i ragionieri dello Stato e con tutti i ministri. Ci stiamo predisponendo per un piano di Recovery plan italiano a settembre". Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha commentato così l'intervista di Angela Merkel rilasciata al quotidiano Süddeutsche Zeitung, della quale sono state date alcune anticipazioni. Nell'intervista la cancelliera tedesca sostiene che i soldi del Recovery fund non basteranno.

"Il Recovery Fund non può risolvere tutti problemi dell’Europa". E ci sono altri strumenti, come Mes e Sure, ai quali guardare. Sull'utilizzo del Fondo Salva Stati da parte dell'Italia dice esplicitamente: "La decisione sull'uso del Meccanismo europeo di stabilità spetta all'Italia". "Abbiamo creato questi strumenti – prosegue la cancelliera tedesca, alla vigilia dell'inizio della presidenza tedesca della Ue, che parte 1 luglio – attraverso la Bei (Banca europei degli investimenti): il Mes con le sue linee di credito precauzionali o le regole della cassa integrazione con lo Sure. Chiunque può usarli. Non li abbiamo resi disponibili per lasciarli inutilizzati".

"Perché l'Europa democratica sopravviva – ha aggiunto la cancelliera tedesca – deve sopravvivere anche la sua economia". È nell'interesse della Germania, perché "ciò che fa bene all'Europa faceva bene e fa bene anche a noi". Per la Merkel "la chiave per il successo consiste nell'amministrare bene le risorse e incrementare la convergenza nell'Ue". Allo stesso tempo, ha dichiarato chiaramente il suo impegno a lavorare per i prossimi negoziati che, ha annunciato, "non saranno facili".

Non tutti i Paesi sono stati colpiti dalla pandemia allo stesso modo: "È necessario utilizzare una chiave di ripartizione diversa rispetto a un normale bilancio europeo: per i Paesi che hanno un livello di indebitamento molto elevato ha piu' senso ricevere sovvenzioni anziché ulteriori prestiti. Lavoro – ha aggiunto – per convincere anche i paesi che finora hanno approvato i prestiti, ma hanno respinto le sovvenzioni".

A queste sollecitazioni il premier Giuseppe Conte ha risposto così: "Stiamo facendo di conto in questi giorni, ci aggiorniamo continuamente sui flussi di cassa. Nella riunione di ieri con i capidelegazione abbiamo iniziato a ragionare con Gualtieri sul ventaglio di possibilità, sui prossimi provvedimenti e ci aggiorneremo a inizio settimana prossima. Sono allo studio col Mef varie misure, c'è un ventaglio di ipotesi. Sure è un percorso attivato e quindi è probabile chiederemo di partecipare al programma".

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