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Meno ore di lavoro a parità di stipendio, Conte rilancia la proposta: “Facciamolo anche in Italia”

Giuseppe Conte rilancia una proposta di legge presentata alcuni mesi fa: quella della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. “Ridurre il tempo di lavoro, a parità di salario, da 40 a 32 ore, per generare maggiore produttività, maggiori ricavi e maggiore benessere per i lavoratori. Si può fare”, ha scritto sui suoi canali social.
A cura di Annalisa Girardi
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Giuseppe Conte rilancia la proposta di legge, già depositata questa primavera, sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. "Stare meglio e lavorare meglio si può. Il Movimento Cinque Stelle ha una proposta di legge sulla riduzione del tempo di lavoro a parità di stipendio. Una scelta che migliora la vita dei lavoratori e delle aziende, siamo andati a toccarlo con mano", ha scritto su X l'ex presidente del Consiglio, pubblicando un video in cui lo si vede recarsi in un'azienda in Trentino Alto Adige che sta sperimentando proprio la riduzione dell'orario settimanale, senza togliere un euro dalla busta paga.

"Ridurre il tempo di lavoro, a parità di salario, da 40 a 32 ore, per generare maggiore produttività, maggiori ricavi e maggiore benessere per i lavoratori. Lo abbiamo fatto pensando anche ad agevolazioni contributive per le aziende che sperimenteranno questa possibilità. Questa proposta di legge la dedichiamo a Domenico De Masi, un grande sociologo del lavoro ed un grande intellettuale. Si può fare, facciamolo insieme, facciamolo anche in Italia", ha aggiunto Conte.

Nel filmato si vedono i dipendenti dell'azienda trentina che sta sperimentando la riduzione dell'orario lavorativo raccontare a Conte come sono cambiate le loro giornate: restando in ufficio fino alle 14, dicono, si trovano ad avere i pomeriggi liberi, che è un fattore positivo sia per la propria vita privata, ma anche per l'impresa stessa. Molti infatti trovano così il tempo di formarsi e di investire su loro stessi, a beneficio anche della loro professione.

Un'altra modalità con cui sperimentare la riduzione dell'orario di lavoro è quello della settimana da quattro giorni, rilanciata alcune settimane fa anche dalla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. Che in un'intervista con Fanpage.it aveva detto: "La riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, dove la stanno sperimentando in Europa e anche alcune aziende in Italia, dimostra che c'è addirittura un aumento di produttività. Lavorare troppo e male non aumenta la produttività. È una misura che porta con sé alcuni benefici importanti".

Nella proposta presentata lo scorso marzo da Conte non viene indicato uno schema fisso con cui sperimentare la riduzione dell'orario lavorativo. Si parla quindi sia di una settimana lavorativa più corta, di quattro giorni al posto di cinque, o di una riduzione delle ore passate sul posto di lavoro ogni giorno. In entrambi i casi ciò che conta è che le persone abbiano più tempo a disposizione per loro stesse (cosa che – secondo i test portati avanti finora – ha anche un effetto positivo sulla produttività al lavoro) e che non perdano un euro in busta paga.

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