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Manovra economica 2023

Meloni presenta la manovra: “Mettiamo 21 miliardi contro caro energia, seconda priorità è il lavoro”

“L’approccio che abbiamo avuto è quello di un bilancio familiare: quanto mancano le risorse ti preoccupi solo di cosa sia giusto fare perché quella famiglia possa crescere, non ci pensa al consenso”: Giorgia Meloni presenta così in conferenza stampa la manovra approvata nella notte in Cdm.
A cura di Annalisa Girardi
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"Sono molto soddisfatta, noi abbiamo scritto questa legge di bilancio in appena un mese, e questa racconta di una visione politica. Sono anche contenta del fatto che l'approccio che abbiamo avuto è quello di un bilancio familiare: quanto mancano le risorse ti preoccupi solo di cosa sia giusto fare perché quella famiglia possa crescere, non ci pensa al consenso": lo ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa, presentando la manovra approvata nella notte in Cdm. "La considero una manovra coerente con gli impegni presi con il popolo italiano e anche coraggiosa per il futuro. Le due grandi priorità sono la crescita, cioè incentivare il lavoro e mettere al sicuro il sistema produttivo, e la giustizia sociale, quindi l'attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi", ha aggiunto la presidente del Consiglio.

"Come avevamo promesso la voce maggiore di spesa riguarda il tema del caro bollette. Su una manovra complessiva di 35 miliardi ci sono 21 miliardi sull'energia. Le due scelte fondamentali riguardano il credito di imposta per le aziende e i sussidi per le famiglie", ha aggiunto Meloni, precisando che per ognuna di queste voci sono stati stanziati 9 miliardi di euro. Aumentata anche la tassazione per gli extraprofitti.

"Questa manovra ha anche molta attenzione per il sistema produttivo, incentivi per le imprese e per il lavoro. Ci sono tre tasse piatte, in primis quella incrementale per le partite Iva fino ai 40 mila euro. È una misura rivolta al ceto medio, non è per i ricchi. Per gli autonomi il tetto di reddito è portato a 85 mila. E per i lavoratori dipendenti c'è una tassa piatta che arriva al 5% per i premi di produttività fino a 3 mila euro, che va di pari passo con il fringe benefit che abbiamo già approvato", ha continuato Meloni. Per poi confermare il taglio del cuneo fiscale: "Non solo quello al 2%, ma aggiungiamo un taglio del 3% per i redditi fino a 20 mila euro, un'altra misura di aiuto per i redditi più bassi. È la misura più costosa in manovra dopo quelle sulle bollette. C'è anche un incentivo all'assunzione per chi assume giovani fino ai 36 anni o percettori del reddito di cittadinanza. Vale o per assumere di più o per stabilizzare".

E ancora: "L'altro grande capitolo su cui ci siamo concentrati è quello della famiglia, su cui abbiamo stanziato quasi 1 miliardo di euro. L'assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, per tre anni per le famiglie numerose, con 3 figli o più. Abbiamo portato al 5% l'Iva su tutti i prodotti per la prima infanzia, anche quella sui prodotti igienici femminili. Vengono anche confermata l'agevolazione per l'acquisto della prima casa per le giovani coppie. C'è poi una misura importante per il congedo parentale, quello facoltativo era al 30%. Abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all'80% fino ai 6 anni di vita dei bambini. C'è poi, sempre nell'assegno unico, la maggiorazione per i nuclei con bambini disabili".

In tema di pensioni, Meloni ha confermato la proroga di Ape sociale e Opzione donna (pure con alcuni correttivi). Per poi annunciare Quota 103 per scongiurare il ritorno alla legge Fornero, per cui si può uscire dal lavoro a partire dai 62 anni con 41 di contributi. "Abbiamo anche deciso di aiutare le pensioni minime. Noi rivaluteremo tutte le pensioni secondo l'indicizzazione, ma lo faremo con una percentuale diversa a seconda dell'importo, in modo che l'aumento maggiore lo abbiano le pensioni più basse".

La presidente del Consiglio ha anche parlato del fondo per aiutare le persone più vulnerabili a livello economico a fare la spesa: "Vogliamo individuare per decreto alcuni alimenti e, tramite i Comuni, utilizzare i 500 milioni. Chiediamo anche a produttori e distributori di darci una mano. Poi racconteremo all'Italia chi ha dato una mano a calmierare i prezzi per le persone in difficoltà".

Sul reddito di cittadinanza Meloni ha detto: "Manteniamo gli impegni sul reddito di cittadinanza per quest'anno. Faremo una riforma complessiva, ma avremmo avuto bisogno di più tempo: intanto continuiamo ad aiutare chi non può lavorare, ma per gli altri il reddito di cittadinanza viene abolito alla fine del 2023. Nel prossimo anno non potrà essere percepito più di 8 mesi complessivi e decade ad ogni modo al primo rifiuto di un'offerta di lavoro. Ci siamo dati un periodo transitorio per fare la riforma, per accompagnare quella che è la fine del reddito di cittadinanza per chi può lavorare. Evidentemente non ha funzionato, lo Stato si deve occupare delle persone aiutandole a trovare un lavoro, non mantenendole all'infinito in quella condizione di difficoltà".

Quindi Meloni ha parlato della tregua fiscale: "Deve esserci un rapporto diverso tra Stato e contribuente. Non è previsto alcun condono, ma solo operazioni di buon senso che sono vantaggiose per lo Stato. Vengono annullate le cartelle sotto i mille euro e vecchie di oltre 7 anni, quelle che costava di più riscuotere che pagare". Poi ha confermato il tetto al contante a 5mila euro, una norma contro gli "esercizi commerciali apri e chiudi". E infine: "Abbiamo preso impegni importanti in campagna elettorale. Sono impegni di legislatura, stiamo iniziando a lavorarci e abbiamo iniziato in questa manovra".

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