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Guerra in Ucraina

Meloni non va a Kiev con gli altri leader Ue, l’opposizione ricorda Draghi: “Ormai l’Italia è marginale”

Giorgia Meloni non ha preso parte al viaggio a Kiev insieme Macron, Merz, Starmer e Tusk. Molti nell’opposizione hanno ricordato quando, in una spedizione simile nel 2022, tra i pochi presenti c’era l’allora premier Mario Draghi. E anche chi non ha fatto il paragone, come Giuseppe Conte, ha attaccato: “Meloni resta a guardare le scelte degli altri”.
A cura di Luca Pons
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Oggi diversi leader europei sono andati a Kiev: un viaggio per ribadire il sostegno dell'Europa all'Ucraina e mettere pressione alla Russia, in cui erano presenti i leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. Non c'era, invece, l'Italia. Giorgia Meloni è rimasta non ha preso parte al viaggio: la presidente del Consiglio si è unita, invece, in videochiamata al vertice che ha coinvolto anche altri capi di Stato e di governo europei.

Le opposizioni hanno colto l'occasione per ricordare che, nel 2022, un viaggio molto simile vide Mario Draghi partecipare insieme a Emmanuel Macron e l'allora cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ora Meloni "resta a guardare le scelte degli altri o li ascolta da remoto", ha attaccato Giuseppe Conte.

Il ricordo della foto con Draghi nel 2022

Già ieri sera Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier britannico Keir Starmer e il presidente del Consiglio polacco Donald Tusk hanno diffuso un comunicato congiunto: "Noi, leader di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito, saremo a Kyiv per esprimere solidarietà all'Ucraina contro l'invasione barbara e illegale su larga scala della Russia". L'immagine che ritrae Macron, Starmer e Merz insieme ha effettivamente ricordato a molti la foto scattata a Draghi con i leader francese e tedesco tre anni fa.

Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz nel viaggio a Kiev del 9-10 maggio 2025
Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz nel viaggio a Kiev del 9-10 maggio 2025
Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz nel 2022
Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz nel 2022

La posizione portata avanti dall'Europa è di spingere la Russia verso una tregua di trenta giorni, senza ulteriori condizioni, e minacciare in alternativa sanzioni più dure. Mosca però ha respinto questa proposta, dicendo che è in grado di ridurre l'impatto delle sanzioni, e che accetterà la tregua solo se l'Ue smette di fornire armi a Kiev. Posizioni distanti, in cui la mediazione tentata dagli Stati Uniti finora ha portato a ben pochi risultati.

Da parte sua, Meloni ha fatto sapere – con un comunicato di Palazzo Chigi – di aver partecipato al vertice in videochiamata tra i leader europei. Ha ribadito l'appello alla Russia per chiedere di mostrare "la volontà di costruire la pace", e ha ricordato "la Conferenza a livello capi di stato e di Governo per la ricostruzione dell’Ucraina" che si terrà in Italia a luglio.

Conte: "Resta a guardare scelte di altri", Renzi: "Non siamo più in gruppo di testa"

Come detto, gli attacchi delle opposizioni non si sono fatti attendere. Il leader del M5s Giuseppe Conte ha attaccato Meloni, che sulla guerra in Ucraina ha portato avanti una "strategia fallimentare", e "prima ha sbagliato tutto e ora resta a guardare le scelte degli altri o li ascolta da remoto, collegata da Chigi in videoconferenza".

Un altro ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha ricordato: "2016 Francia, Germania e Italia guidano l’Europa dopo la Brexit. 2022 Francia, Germania e Italia guidano l’Europa dopo l’invasione russa in Ucraina. 2025 Francia, Germania e… Polonia guidano l’Europa. Con la Meloni l’Italia si è persa: non siamo più nel gruppo di testa. I sovranisti fanno male al Paese". Gli ha fatto eco Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia viva, partito di Renzi: "Oggi, con tutti i principali leader europei presenti a Kyiv a significare il sostegno dell'Europa all'Ucraina che resiste all'invasione russa, sarò io l'unico parlamentare italiano presente in città".

Dal Pd ha parlato la vicepresidente della commissione Esteri alla Camera, Lia Quartapelle: "È molto più che una foto sulla strada verso Kyiv. L'invasione russa contro l'Ucraina sta ridisegnando l'Europa e accelerando l'integrazione europea. Fa male da italiana constatare che tre anni fa l'Italia era al centro di questo impegno, e che oggi non c'è". E il senatore Filippo Sensi: "La nostra presidente del Consiglio è rimasta a casa, non si è unita agli altri leader europei al fianco dell'Ucraina, in presenza. Interverrà in videoconferenza. No. Non è lo stesso. Il posto dell'Italia è lì, non in panchina. Male".

Carlo Calenda, leader di Azione, ha concordato: "Francamente incomprensibile la decisione di Giorgia Meloni di non essere fisicamente presente. C'è un rischio di spostamento dell'asse portante dell'Europa da Italia-Francia-Germania a Germania-Francia e Polonia. Un'eventualità che dobbiamo assolutamente scongiurare". Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo e eurodeputato di Renew, ha aggiunto: "Oggi l'Europa che conta è a Kiev. L'assenza della presidente del Consiglio non è solo una questione logistica: è un errore strategico che isola l'Italia e ne indebolisce il ruolo internazionale. Meloni promette protagonismo, ma consegna all'Italia solo marginalità".

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