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Meloni in Aula dà del ‘tu’ a Soumahoro, poi si scusa. Il deputato: “I neri non avevano diritto al ‘Lei'”

Durante la replica la premier Meloni si è rivolta all’onorevole Soumahoro dandogli del ‘tu’ per errore. Il deputato: “Durante lo schiavismo e la colonizzazione i ‘neri’ non avevano diritto al ‘Lei’”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Botta e risposta a distanza tra l'onorevole Aboubakar Soumahoro e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel giorno della fiducia alla Camera, incassata dal nuovo governo con 235 voti favorevoli e 154 contrari. Durante la replica, che ha preceduto le dichiarazioni di voto, Meloni si rivolge a Soumahoro, per rispondere all'intervento che il parlamentare ha fatto durante il dibattito.

Meloni in un primo momento pronuncia male il suo cognome, poi si rivolge al deputato di Alleanza Verdi e Sinistra dandogli del ‘tu': "Al collega Soumahoro voglio dire che tutti ci sentiamo allievi della storia, sai? Altrimenti saremmo ignoranti del presente", sono le parole pronunciate dalla premier. Poi dopo le proteste in Aula Meloni prova a difendersi: "Non ho dato del tu a nessuno – ha detto Meloni per poi correggersi – Ah, era il sai. Avete ragione, errore mio, calmi… Succede nella vita di sbagliare, l'importante è riconoscerlo e chiedere scusa".

"Visto che la Presidente Meloni è anche Lei ‘scolara della Storia’ parafrasando Gramsci, si ricorderà che durante lo schiavismo e la colonizzazione i ‘neri’ non avevano diritto al ‘Lei’, che era riservato a ciò che veniva definito ‘civiltà superiore'. Ma forse quando un underdog incontra un under-underdog viene naturale dare del tu". Il riferimento è al passaggio del discorso programmatico in cui la presidente del Consiglio si è definita un'underdog, un'espressione inglese usata per indicare un atleta, oppure una squadra, dato per sfavorito secondo i pronostici.

"In ogni caso, visto che mi ha dato del tu – ha proseguito Soumahoro – anche contravvenendo alle regole istituzionali spero che questo possa essere prodromica ad un confronto personale sui temi che ci stanno reciprocamente a cuore". 

Il parlamentare di Sinistra italiana e Verdi accoglie le scuse, ma non nasconde il suo disappunto: "Io le ho dato del lei. Doveva fare così anche lei con me".  Nel suo intervento aveva invitato la maggioranza a ricordarsi di aver "giurato fedeltà sulla nostra amata Costituzione. Ma ricordatevi che è fondata sui valori dell'uguaglianza e della giustizia sociale. Ricordatevi che ogni articolo della Costituzione ha dietro centinaia di giovani morti per la Resistenza". 

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