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Test di Medicina 2024/2025

Medicina, al via oggi le iscrizioni senza test di ingresso: come funziona e cosa cambia

Da oggi, 23 giugno, con la Riforma Bernini, si aprono le iscrizioni per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Il test d’ingresso è stato abolito e sostituito da un “semestre aperto” con accesso libero: un cambiamento radicale che trasforma il percorso d’accesso e apre nuove opportunità, ma anche interrogativi.
A cura di Francesca Moriero
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Sarebbe una svolta storica per uno dei corsi più ambiti e selettivi dell'università italiana: da oggi, lunedì 23 giugno 2025, si aprono infatti le iscrizioni per Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria per l'anno accademico 2025/2026. La grande novità è che per la prima volta non dovrebbe essere più necessario superare un test d'ingresso nazionale per accedere ai corsi: debutta infatti la riforma del "semestre aperto", voluta dal ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che avrebbe proprio l'obiettivo di eliminare il numero chiuso e che introdurrebbe un nuovo modello basato su accesso libero, valutazioni in itinere e graduatoria finale. Si tratterebbe di un cambiamento profondo, che ha l'obiettivo di metter mano alle regole d'ingresso per migliaia di aspiranti medici, odontoiatri e veterinari. La procedura d'iscrizione è già attiva sulla piattaforma ministeriale Universitaly e resterà aperta fino al 25 luglio. Al momento della registrazione, ogni candidato dovrà indicare la sede universitaria in cui intende frequentare il semestre aperto, più nove sedi alternative per evitare il sovraffollamento degli atenei più richiesti. Contestualmente, sarà necessario iscriversi anche a un corso affine, che rappresenta un piano B nel caso in cui non si venga ammessi al secondo semestre di Medicina.

Addio al test di medicina, cos'è il semestre aperto e come funziona

Il semestre aperto è il nuovo percorso di accesso a Medicina e agli altri corsi a numero programmato nazionale. Si articola in tre insegnamenti fondamentali:

  • Chimica e propedeutica biochimica
  • Fisica
  • Biologia

Ognuna di queste materie assegna 6 crediti formativi universitari (CFU), per un totale di 18. Le lezioni inizieranno il 1° settembre e termineranno entro il mese di novembre; ogni università potrà decidere in autonomia le modalità didattiche, con la possibilità di prevedere anche lezioni online o in formato misto per rispondere all'eventuale alto numero di iscritti. Il ministero ha già chiesto agli atenei di aumentare l'offerta formativa con 3mila posti aggiuntivi, garantiti da 50 milioni di euro di finanziamento straordinario.

Gli esami: due appelli nazionali, punteggi e criteri

Al termine del semestre aperto, tutti gli studenti dovranno affrontare prove di profitto nazionali, identiche per contenuti e modalità in tutte le sedi italiane. Sono previsti due appelli: il primo il 20 novembre, il secondo il 10 dicembre.
Ogni esame consisterà in 31 domande per ciascuna delle tre materie, suddivise in:

  • 15 domande a risposta multipla (con cinque opzioni, di cui una sola corretta)
  • 16 domande a completamento

Per ogni prova, il tempo a disposizione sarà di 45 minuti. Il punteggio sarà calcolato secondo il seguente criterio:

  • +1 punto per ogni risposta corretta
  • 0 punti per le risposte non date
  • -0,25 punti per le risposte errate

Il punteggio finale sarà espresso in trentesimi, con la possibilità di ottenere anche la lode. Per accedere alla graduatoria nazionale sarà necessario conseguire almeno 18/30 in ciascuna delle tre prove. Il punteggio massimo complessivo raggiungibile è di 93 punti.

La graduatoria e l'accesso al secondo semestre

La graduatoria nazionale si baserà quindi sull'esito delle tre prove, e determinerà chi potrà accedere al secondo semestre del corso di laurea in Medicina, Odontoiatria o Veterinaria: chi risulterà ammesso potrà proseguire regolarmente nel percorso di studi. Gli studenti che, pur avendo superato tutti e tre gli esami con almeno 18/30, non rientreranno nella graduatoria utile, potranno proseguire nel corso affine scelto in fase di iscrizione, mantenendo i CFU acquisiti durante il semestre aperto; il semestre aperto può essere ripetuto fino a tre volte, anche in anni non consecutivi.

I corsi affini: piano B con valore formativo

Il sistema prevede poi che ogni studente, parallelamente all’iscrizione al semestre aperto, indichi anche un corso affine. Si tratta di corsi universitari scelti dal ministero tra discipline vicine a Medicina, nei quali lo studente potrà continuare il proprio percorso se non sarà ammesso al secondo semestre.  I corsi affini riconosciuti sono:

  • Biotecnologie (classe L-2)
  • Scienze Biologiche (L-13)
  • Farmacia e Farmacia Industriale (LM-13, ciclo unico)
  • Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali (L-38)
  • Alcuni corsi delle Professioni sanitarie, individuati annualmente dal MUR

L'iscrizione al primo semestre di questi corsi è gratuita e non comporta l'obbligo di frequenza, anche se ogni ateneo potrà decidere in autonomia eventuali modalità didattiche e organizzative.

Le incognite sul campo: logistica e didattica da riorganizzare

In attesa di conoscere i numeri effettivi delle iscrizioni, molti atenei, soprattutto nelle grandi città come Milano, si starebbero già attrezzando per far fronte a un possibile boom di accessi; alcune università starebbero valutando l'affitto di nuovi spazi, mentre si ragiona su modalità di didattica mista per gestire l'elevato afflusso. È la prima volta, infatti, che un corso di laurea finora rigidamente contingentato si apre all'accesso libero, con l'effetto immediato di un forte aumento delle iscrizioni, almeno nella fase iniziale.

Quella del semestre aperto è insomma una riforma sperimentale, destinata certo a cambiare in modo profondo il modo in cui si accede a Medicina in Italia; da un modello di selezione a monte, basato su test spesso contestati, si passa ora a una selezione basata sul merito dimostrato durante il semestre iniziale. Restano da valutare, però, nel tempo, gli effetti concreti in termini di qualità della formazione, sostenibilità per gli atenei e reale equità nell'accesso. Intanto, però, si apre una stagione completamente nuova per migliaia di aspiranti camici bianchi.

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