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Mattia Santori, ironia in rete dopo il post-biografia. Le Sardine: “Doveva essere più sobrio”

Dopo i commenti ironici e le polemiche per il post-biografia su Mattia Santori, pubblicato nella pagina delle Sardine, sono gli stessi attivisti ad ammettere: “Abbiamo sbagliato a non spiegare il contesto con un testo che doveva essere più sobrio. Non volevamo raccontare un semidio, noi siamo contro la personalizzazione della politica”. Ma che cosa c’era scritto nel post, accusato da alcuni utenti di fanatismo? Vediamo.
A cura di Annalisa Girardi
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La scorsa settimana le Sardine hanno pubblicato un post-biografia del leader Mattia Santori, per giorni al centro dell'attenzione mediatica. Molte reazioni positive, di endorsement, al portavoce nazionale del movimento nato con le scorse elezioni regionali in Emilia Romagna. Ma anche tanta ironia, tra sfottò e qualche rimprovero. Per via dei toni, definiti da alcuni utenti esagerati e adulatori, e dell'immagine che accompagna il post, in cui si vede Santori di spalle mentre guarda due arcobaleni: "Quindi quello in testa non è un cerchietto, ma un'aureola!", si legge tra i commenti. Alla fine sono le stesse Sardine che al Corriere della Sera ammettono: "Abbiamo sbagliato a non spiegare il contesto con un testo che doveva essere più sobrio". Dopo alcune polemiche, per cui gli attivisti sono anche stati accusati di fanatismo, le Sardine spiegano: "Non volevamo raccontare un semidio, noi siamo contro la personalizzazione della politica. Quel racconto doveva essere inserito in una serie con altri protagonisti".

Ma cosa affermava il post in questione? Il tutto iniziava con una domanda: "Chi è Mattia Santori, portavoce nazionale delle sardine? Per mesi lo hanno insultato, deriso, odiato, amato. Alcuni gli hanno augurato la morte, altri lo hanno snobbato, altri lo hanno minacciato, altri ancora, invece, sono scesi con lui in Piazza per inseguire un grande sogno". Quindi il racconto della vita dell'attivista bolognese, dagli anni universitari a quelli passati viaggiando: "Tornato nella sua Bologna, continua a viaggiare, questa volta con la mente. Perché, in fondo, Mattia Santori è questo. Un sognatore, un vulcano di idee ed emozioni, di visioni, di prospettive. Una persona estremamente sensibile e coriacea al tempo stesso, che empatizza le sofferenze altrui ma che si batte fino allo stremo per una giusta causa. Un trascinatore che ama coinvolgere ed essere coinvolto, un eterno ragazzo che crede di poter cambiare il mondo partendo da un cambiamento interiore", si legge.

Poi l'impegno politico: "Da mesi vive il peso di una responsabilità enorme. Tante persone credono in lui e nelle Sardine. Tante persone si aspettano tanto da lui e la sensazione di non fare mai abbastanza lo divora. Mattia si è messo in gioco, ci ha messo la faccia e la reputazione. Sa che il prezzo dei suoi errori è nettamente più alto del dovuto ma ci spiega che “il diritto all'errore del principiante è la chiave per lo svecchiamento della società”. La sua presenza in televisione, il suo tenere testa a vecchi lupi della politica sono stati d'esempio per tantissimi di noi".

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