Elezioni Regionali 2025

Matteo Ricci indagato, il candidato di Csx nelle Marche è coinvolto nell’inchiesta sugli affidi a Pesaro

Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro, è indagato nell’inchiesta sui fondi assegnati per anni dal Comune a due associazioni. Lo ha annunciato lo stesso Ricci, mostrando l’avviso di garanzia. L’accusa sarebbe di aver guadagnato non soldi, ma consensi politici, dal rapporto tra il Comune e le associazioni in questione.
A cura di Luca Pons
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"Sorprendentemente questa mattina ho ricevuto un avviso di garanzia". Lo ha fatto sapere direttamente Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro, oggi eurodeputato del Pd e candidato del centrosinistra (con una coalizione che unisce tutto il ‘campo largo' tranne Azione) alle elezioni regionali delle Marche di questo autunno. Come ha spiegato Ricci, l'indagine in cui è coinvolto riguarda "la vicenda annosa degli affidi dei murales, delle feste, del casco di Valentino Rossi".

Si tratta di un caso emerso sulla stampa la scorsa estate: il Comune di Pesaro per diversi anni avrebbe erogato centinaia di migliaia di euro di fondi a due associazioni, presiedute da un amico di un dipendente comunale, a cui l'amministrazione affidava i lavori più disparati. Tra questi anche la realizzazione di un casco gigante per celebrare Valentino Rossi, un murales dedicato a Liliana Segre e l'organizzazione di feste.

Perché Matteo Ricci è indagato, l'accusa legata al caso affidi

Nello specifico, l'ipotesi degli inquirenti è  che Ricci da questo rapporto avrebbe guadagnato non denaro, ma consenso. "L'accusa è abbastanza curiosa, perché mi si dice che io non avrei ottenuto nessuna utilità patrimoniale, ovviamente; ma che avrei ottenuto una utilità in termini di consenso politico, cioè questi murales, queste feste avrebbero aumentato il mio consenso politico", ha detto l'ex sindaco. In più "si dice che conoscessi queste associazioni", cosa che "assolutamente io smentisco: non ci ho avuto mai a che fare direttamente".

Le associazioni in questione si chiamano Opera maestra e Stella polare, guidate da Stefano Esposto, che avrebbe avuto rapporti con Massimiliano Santini, dipendente del Comune. All'inizio delle indagini, fonti di stampa parlavano di ipotesi di trasferimenti fino a 600mila euro in quattro anni, autorizzati direttamente con delle determine dei dirigenti comunali. I lavori sarebbero stati registrati, peraltro, con causali che non rispondevano sempre alla verità: nel 2020, ad esempio sarebbero arrivati 20mila euro per "lavori di straordinaria manutenzione di edifici comunali", che in realtà sarebbero stati dedicati al murales per Segre. Altri 53mila euro per "lavori di manutenzione straordinaria e riqualificazione delle aree verdi" sarebbero serviti invece per il casco gigante di Valentino Rossi.

Ricci: "Amareggiato, affronterò il caso mettendoci la faccia"

Ricci si è detto "sorpreso", spiegando: "In vita mia, in quindici anni di amministrazione, non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici, di lavori. Mi sono sempre fidato ciecamente dei miei dirigenti e dei miei collaboratori, come ho fatto in questo caso. Infatti si parla di lavori tutti realizzati, di feste che hanno avuto successo, e quindi mai avevo avuto alcun tipo di segnalazione diversa o strana rispetto all'esecuzione dei lavori".

"Sono arrabbiato" e "amareggiato", ha affermato, perché l'avviso di garanzia è arrivato a poco più di due mesi dalle elezioni: nelle Marche si voterà il 28 e 29 settembre. "Comunque come sempre sono fiducioso nel lavoro della magistratura e sono convinto che smonteremo subito queste accuse". "Sono sereno nel merito", e "lo dirò anche al procuratore, che spero di vedere il prima il prima possibile", ha aggiunto.

Ricci ha concluso: "Quando un sindaco governa ha tantissimi collaboratori. Se eventualmente un collaboratore sbaglia, il sindaco è parte lesa, perché viene tradita la fiducia che a questo collaboratore ha dato". E ha aggiunto che affronterà l'indagine "con grande serenità e mettendoci la faccia, come ho sempre fatto nella mia vita".

Regionali, Conte prende tempo: "Se c'è condotta disonesta è incompatibile con noi"

La reazione più attesa alla notizia dell'indagine, sul piano strettamente politico, era quella del Movimento 5 stelle. Il M5s sostiene Ricci alle elezioni nelle Marche, ma in passato ha avuto posizioni molto dure nei confronti di politici indagati. A chiarire la linea del Movimento è arrivata, a stretto giro, una nota del presidente Giuseppe Conte: "Prendiamo atto dell'avviso di garanzia ricevuto da Matteo Ricci e delle sue dichiarazioni appena rilasciate. Come Movimento 5 Stelle rispettiamo il lavoro autonomo e indipendente della magistratura e non sottovalutiamo le ipotesi accusatorie contenute nell'avviso di garanzia".

Ma, ha aggiunto Conte, "ci riserviamo di valutare approfonditamente le contestazioni mosse a Ricci". Le possibilità, dal punto di vista del M5s, sono due: o l'ex sindaco di Pesaro ha subito "una semplice contestazione per spese del Comune non corrette", oppure ci sono "gli elementi di una condotta disonesta, che ha portato a indebiti vantaggi personali".

Quest'ultima ipotesi sarebbe "incompatibile con i nostri principi e i nostri valori". Insomma, il sostegno a Ricci non è garantito, ma per ora i pentastellati non toglieranno il loro supporto alla coalizione. "Auguriamo all'interessato di chiarire al più presto con l'autorità giudiziaria questa vicenda, così da diradare tutti gli eventuali dubbi e poter svolgere in piena serenità la prossima campagna elettorale".

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