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Mascherine all’aperto, nessun nuovo obbligo da parte del governo

Il governo non ha approvato nuove misure che riguardano l’obbligo di mascherina all’aperto, fanno sapere da Palazzo Chigi. Via libera, invece, alla proroga dello stato di emergenza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le mascherine all'aperto non saranno obbligatorie in zona bianca. Nelle altre fasce colorate, infatti, lo erano già prima del Consiglio dei ministri di oggi e continuano ad esserlo. Si era parlato da questa mattina di un'ulteriore stretta prevista dall'esecutivo guidato da Mario Draghi, che si è riunito nel Consiglio dei ministri cominciato alle 17 e finito nel giro di un'ora. Sul tavolo un nuovo decreto legge con una misura fondamentale: la proroga dello stato di emergenza fino alla prossima primavera. Ma durante la giornata sono circolate voci insistenti di ulteriori restrizioni che sarebbero state inserite nel decreto per contrastare la nuova ondata di contagi da Covid.

Il governo, però, ha fatto sapere, una volta concluso il Consiglio dei ministri, che "non ha approvato alcuna misura che contempli l'obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto". Nessuna novità su questo fronte insomma, né su altre possibili restrizioni che potrebbero arrivare per rendere più sicure – dal punto di vista del rischio contagio da Covid – le prossime feste di Natale.

È arrivato puntuale, invece, il via libera alla proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022. Nonostante le discussioni di questi giorni, con parte della maggioranza dubbiosa sull'ulteriore estensione della misura che è in vigore da fine gennaio 2020. Con la proroga sarà possibile tenere in piedi il Comitato tecnico scientifico – dall'inizio dell'emergenza faro nelle decisioni del governo – ma anche la struttura commissariale del generale Figliuolo, che si deve occupare ancora della campagna vaccinale, nel pieno della somministrazione della terza dose a tutta la popolazione. La stessa struttura potrà continuare a completare gli acquisti dei beni strategici in deroga alle regole sui bandi pubblici vista la situazione di emergenza. Si può proseguire anche con lo smart working, senza accordi individuali tra lavoratori e aziende.

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