Marò, Barroso: “Auspico soluzione politica”

Jose Manuel Barroso, ex presidente della Commissione Europea, auspica che la vicenda dei due marò italiani detenuti in India possa trovare una "soluzione politica". Il portoghese lo ha dichiarati in un'intervista pubblicata da Indian Express. Ammettendo che il caso "è un punto di attrito nelle relazioni" con Bruxelles, Barroso afferma di "vedere una soluzione politica ma nel rispetto delle leggi indiane". "Se devo essere sincero, è un problema anche per l'Europa", ha aggiunto.
Era il 15 gennaio del 2012, tre anni fa, quando ebbe inizio la vicenda dei due marò Latorre e Girone: quel giorno i due militari, in missione di sorveglianza sul mercantile Enrica Lexie, aprirono il fuoco contro un'inbarcazione uccidendo due pescatori innocenti. Il mercantile venne fatto rientrare in India mentre i due soldati italiani furono arrestati con l'accusa di omicidio. I due hanno sempre cercato di difendersi affermando di aver considerato quella che gli andava incontro una nave di pirati. Da allora i due marò sono detenuti in India e e le autorità italiane hanno tentato di riportarli in patria definitivamente. In questo momento Salvatore Girone si trova nell'ambasciata italiana a New Delhi mentre Massimiliano Latorre è in Italia per curarsi da un ictus che lo ha colpito l'agosto scorso.
Il questo quadro il governo italiano sta tentando di ottenere solidarietà anche dagli altri partner europei. Non a caso il Parlamento UE il mese scorso ha approvato una mozione sul caso dei due fucilieri italiani Latorre e Girone. L’assemblea di Strasburgo chiede in particolare che i due marò possano tornare in Italia per essere giudicati, auspicando "che, alla luce delle posizioni assunte dall’Italia, in quanto Stato membro, in relazione agli eventi collegati all’incidente, la competenza giurisdizionale sia attribuita alle autorità italiane e/o a un arbitraggio internazionale”.