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Manovra 2026

Manovra 2026: bonus mamme, congedi più lunghi e incentivi alle assunzioni femminili

La manovra 2026 introduce misure per favorire l’occupazione femminile e semplificare la conciliazione tra lavoro e famiglia, con incentivi economici, bonus per le mamme e nuove tutele per congedi parentali. Le novità puntano a sostenere le famiglie con figli e promuovere l’occupazione stabile. Non mancano però alcuni dubbi.
A cura di Francesca Moriero
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mamme lavoratrici
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La manovra 2026 introduce una serie di misure pensate per sostenere le famiglie e favorire l'occupazione femminile, con l'obiettivo, almeno sulla carta, di semplificare la conciliazione tra lavoro e responsabilità familiari. Tra bonus economici, sgravi contributivi e congedi più flessibili, il governo cerca di rispondere così alle difficoltà che molte lavoratrici affrontano nel combinare carriera e genitorialità.

La complessità delle norme e alcune esclusioni rendono però necessario valutare con attenzione chi può effettivamente beneficiare degli strumenti previsti, come le imprese e le lavoratrici stesse. Gli incentivi possono offrire opportunità concrete, ma richiedono attenzione nella gestione burocratica e organizzativa, lasciando aperti dubbi su come verranno applicati nella pratica.

Incentivi per l'assunzione di donne con tre figli

Uno degli strumenti principali è l'incentivo contributivo per le aziende che assumono donne con almeno tre figli minorenni, disoccupate da almeno sei mesi. Dal 1° gennaio 2026, le imprese private potranno infatti ottenere un esonero totale dai contributi previdenziali fino a 8mila euro annui per ciascuna assunzione. La durata dell'agevolazione varia in base al tipo di contratto: 12 mesi per contratti a tempo determinato o in somministrazione, 18 mesi se il contratto viene trasformato a tempo indeterminato, 24 mesi per contratti a tempo indeterminato fin dall’inizio.

Questa misura può rappresentare un'opportunità concreta sia per le lavoratrici, sia per le imprese che intendono sostenere l'occupazione femminile stabile. Allo stesso tempo, l'incentivo non è però applicabile a tutti i tipi di contratto e non è cumulabile con altri sgravi, richiedendo alle aziende attenzione nella pianificazione; per alcune imprese, soprattutto le più piccole, la gestione burocratica necessaria per ottenere l'agevolazione, dunque, potrebbe rappresentare un vero e proprio ostacolo.

Bonus mamme: un aiuto economico più consistente

La manovra prevede anche un aumento del bonus per le mamme, che passa da 40 a 60 euro mensili. Possono beneficiarne le lavoratrici dipendenti con almeno due figli e reddito annuo fino a 40mila euro, così come le lavoratrici autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie o casse professionali. Per le mamme con due figli, il bonus viene riconosciuto fino al decimo anno del secondo figlio, mentre per chi ha più di due figli arriva fino al diciottesimo anno del figlio più piccolo. Il bonus è esente da tasse e contributi e va richiesto tramite domanda.

Congedi parentali più flessibili

Tra le novità più rilevanti ci sono poi le modifiche ai congedi parentali. Lìetà entro cui è possibile usufruirne viene estesa da 12 a 14 anni, con la possibilità di prolungamento in caso di figli con disabilità. Le stesse tutele si applicano anche a casi di adozione e affidamento, sia nazionali che internazionali, con un’indennità pari al 30% della retribuzione.

Queste estensioni offrono ai genitori maggiore flessibilità e sicurezza nella gestione dei figli, ma comportano per le aziende una maggiore complessità organizzativa. La riorganizzazione dei turni e delle sostituzioni può risultare impegnativa, in particolare per le piccole imprese, e il rischio è che alcune realtà fatichino a gestire le nuove norme senza un adeguato supporto.

Malattie dei figli e sostituzioni temporanee

Anche il limite dei giorni di congedo per malattia dei figli viene raddoppiato, passando da 5 a 10 giorni all’anno, e l’età fino a cui è possibile usufruirne sale a 14 anni. Non solo, in caso di assunzione di lavoratori in sostituzione di colleghi in congedo, il contratto può essere prolungato per affiancare la persona sostituita fino al primo anno di vita del bambino.

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