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Manovra 2026, libri scolastici detraibili al 19%: cosa prevede l’ipotesi del governo

Il governo starebbe pensando di inserire nella manovra 2026 una detrazione sui libri scolastici al 19%, finora esclusi dalle spese per scuola e università detraibili. Ma non per tutti: lo sconto sarebbe riservato solo ai redditi bassi individuati tramite Isee. Tra i paletti anche un limite massimo della spesa che può essere scaricata.
A cura di Giulia Casula
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Con la stagione estiva che sta per concludersi, cresce l'attenzione attorno alla manovra 2026. Nelle prossime settimane prenderanno il via i lavori parlamentari ma le prime indiscrezioni sulle novità allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi stanno già circolando. Tra queste l'ipotesi di uno sconto fiscale sui libri scolastici al 19%, finora esclusi dalle spese per scuola e università che possono essere detratte dalle tasse al momento della dichiarazione dei redditi. Ma non per tutti: la detrazione potrebbe essere riconosciuta solamente ai redditi bassi individuati tramite una fascia Isee fissata come limite.

Secondo quanto riporta Repubblica, il governo starebbe pensando di inserire la nuova detrazione nella legge di bilancio del prossimo anno per aiutare i genitori con figli in età scolastica a sostenere le spese dei testi didattici, che possono essere molto alte e gravare sui bilanci di una famiglia. Ad esempio, stando alle stime di Adoc (Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) per quest'anno, i costi per l'acquisto dei libri per un alunno delle scuole medie possono arrivare fino a 300 euro (355,23 nello specifico) e superare addirittura i 500 euro nel caso degli istituti superiori. Stando a queste cifre, il risparmio potrebbe aggirarsi attorno al centinaio di euro.

Come funziona la detrazione per le spese scolastiche oggi

Nel 2025, anche grazie alle novità introdotte dall'ultima legge di bilancio, le spese sostenute nell'anno per scuole primarie, secondarie di secondo grado, università, corsi di specializzazione, dottorati o master, sono detraibili fino al 19%. Tra queste ci sono le tasse di iscrizione e frequenza, i costi per corsi di teatro, musica, trasporti, mensa, gite scolastiche e attività culturali extracurriculari. Sono esclude invece le spese per il materiale scolastico come libri, cancelleria, zaini, strumenti tecnologici, ma dal prossimo anno le cose potrebbero cambiare, almeno per quel che riguarda i testi.

Cosa prevede l'ipotesi di includere i libri di testo nelle spese detraibili

L'intenzione quindi sarebbe quella di alleggerire il carico delle famiglie includendo i testi scolastici tra le spese detraibili. Lo sconto dovrebbe ammontare al 19%, ovvero la stessa soglia già prevista per le altre spese d'istruzioni ammesse in detrazione. Come dicevamo, lo sconto potrebbe essere riservato solo ad alcune famiglie, quelle con un reddito più basso, mentre le altre sarebbero escluse. Probabilmente verrà indicata la soglia Isee al di sopra della quale non sarà possibile detrarre le spese per i testi, ma per il momento non è noto quale sarà il tetto massimo. Inoltre, si parla anche di un limite dell'ammontare detraibile, che potrebbe variare a seconda del tipo di scuola. Ad esempio per le altre spese, per quel che riguarda gli asili, la cifra massima è di 632 euro. Di conseguenza, considerata la detrazione al 19%, si possono scaricare circa 120 euro l'anno, mentre per medie e superiori il limite è di 800 euro si possono detrarre circa 150 euro.

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