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Manovra 2026

Manovra 2026, il voto in Senato atteso il 23 dicembre: il nuovo calendario dopo l’emendamento del governo

La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha stabilito che il voto sulla manovra in Senato si terrà martedì 23 dicembre, con l’apposizione della questione di fiducia da parte del governo. Quindi il testo passerà alla Camera per l’approvazione finale entro l’anno.
A cura di Annalisa Cangemi
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Definito il nuovo calendario dei lavori della manovra 2026. La nuova legge di Bilancio approderà nell'aula del Senato lunedì 22 dicembre e il voto finale dovrebbe avvenire martedì 23 dicembre, poco prima di Natale. Lo ha stabilito oggi conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, dopo i ritardi che si sono registrati nei lavori.

"Martedì 23 dicembre – ha detto Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al termine della capigruppo – entro il pomeriggio avremo il voto finale sulla legge di stabilità. Nella tarda mattinata si voterà la fiducia e nel pomeriggio la legge di stabilità". Quindi la legge passerà alla Camera, per l'approvazione entro l'anno.

Dopo l'approvazione della manovra, l'Aula di Palazzo Madama tornerà a riunirsi sabato 27, per l'esame del provvedimento che riforma la Corte dei conti.

Cosa contiene il maxi emendamento del governo alla Manovra

Il governo questa mattina ha depositato in Senatol'emendamento sulle imprese annunciato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, con interventi per 3,5 miliardi. Il maxiemendamento, bollinato e accompagnato dalla relazione tecnica, contiene diverse misure, comprese disposizioni in materia di rimodulazione del Pnrr: si va dall'adesione automatica alla previdenza complementare alla Zes, fino alla rimodulazione dei finanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina. Con quest'ultimo intervento vengono spostati al 2033 i 780 milioni iscritti a bilancio quest'anno per l'avvio dei lavori per il Ponte, ora posticipati sulla scia dello stop della Corte dei Conti.

L'approdo della Manovra in Aula il 22-23 dicembre "dipende dai tempi della commissione e dai tempi per i sub emendamenti all'emendamento che il governo ha presentato e depositato a mia firma un'oretta fa", ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della conferenza dei capigruppo al Senato.

L'emendamento "si rende necessario per coprire le maggiori richieste sulla Transizione 5.0, sull'iper-ammortamento e sulle domande di Zes arrivate negli ultimi giorni, quindi è tutto dedicato alle imprese. È un emendamento corposo, ce ne rendiamo conto, ma secondo noi c'è tutto il tempo per fare il lavoro in commissione e arrivare in Aula lunedì e martedì", ha aggiunto Ciriani.

Le opposizioni chiedono una proroga per presentare i sub emendamenti

Il testo, presentato nelle ultime ore dall'esecutivo, modifica in modo significativo la manovra 2026, per far fronte alle maggiori richieste legate in particolare a Transizione 5.0, iper-ammortamenti e Zes, suscitando le critiche delle opposizioni per i tempi troppo stretti dell'esame, ritenuti "inaccettabili".

Secondo Pd, M5s, Avs e Italia viva l'ultimo emendamento governativo sulle imprese, dal punto di vista del contenuto, "riscrive completamente la manovra". Entro domani alle 12 bisogna presentare sub emendamenti. "Ora il quadro cambia. Perciò chiediamo 48 ore in più per i subemendamenti", ha detto Stefano Patuanelli, capogruppo del M5s al Senato, che ha aggiunto: "Se c'è un lavoro ordinato in commissione, arriveremo in aula il 22 dicembre e finiremo il 23. Ma se c'è un'altra forzatura come questa…".

Le opposizioni contestano anche le modalità per i termini dei sub emendamenti: "Il presidente Calandrini (che guida la commissione Bilancio, ndr) in assenza mia e della capigruppo di Iv, Paita (entrambi contemporaneamente impegnati nella conferenza dei capigruppo, ndr) ha fissato i termini per i subemendamenti – ha denunciato Patuanelli – rispetto a un emendamento che dovrebbe spostare circa 3,5 miliardi e con coperture complessive di oltre 6 miliardi".

Quindi ha ricordato che l'emendamento era stato annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Ciriani, ieri entro le 16, ma depositato effettivamente oggi alle 12 "con quasi 16 ore di ritardo". E ha concluso: "È inaccettabile, è come se io vengo sotto casa e vi rigo la macchina e poi dico: ‘Ve la faccio riverniciare io e ringraziami'".

Per Raffaella Paita di Iv, "non è per colpa nostra che siamo arrivati lunghi", e "riscrivere una parte di manovra per oltre 3 miliardi significa fare un inedito. Loro deliberatamente hanno fatto una manovra nella manovra e ora ci chiedono una tempistica che è inaccettabile".

Sul piede di guerra anche Francesco Boccia del Pd: "Il ritardo non è tecnico ma politico, è un ritardo clamoroso perché rischieranno l'esercizio provvisorio", "quello che è successo oggi è la riprova di un governo che si sente al di sopra di tutti, del Parlamento e dell'ordine giudiziario".

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