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Maiorino a Fanpage: “Governo Meloni ha cancellato le norme per la parità di genere da Codice appalti”

La senatrice del M5s Alessandra Maiorino ha denunciato a Fanpage.it l’improvvisa cancellazione dal Codice degli appalti della certificazione di parità di genere: “Nel nuovo Codice è sparito il riferimento ed è sparita la premialità. Non c’è più un motivo per cui le aziende dovrebbero desiderare di dotarsi di questo strumento”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Senza clamore, nel silenzio quasi totale, sono state cancellate dal governo Meloni le norme che erano state introdotte nel 2021 nel Codice degli appalti dal governo Draghi per garantire la parità di genere. Lo ha denunciato in un'intervista a Fanpage.it la vicepresidente del gruppo M5s al Senato, e coordinatrice del comitato Politiche di genere e diritti civili del Movimento, Alessandra Maiorino.

"Nel Codice dei contratti in discussione in commissione al Senato per i pareri, è inspiegabilmente scomparso ogni riferimento alla certificazione di parità di genere", ha detto la senatrice pentastellata. Si trattava di uno strumento che consentiva alle stazioni appaltanti di valutare le offerte sulla base di un documento che attestasse l'adozione di politiche di parità di genere da parte delle aziende, in modo da spingerle verso un percorso di cambiamento a favore di un maggiore equilibrio di genere al loro interno.

Secondo la parlamentare, dopo 100 giorni di governo, "si può già notare un pattern e diciamo un modus operandi ben preciso. Non attaccano frontalmente certi temi, ma li svuotano di significato, dietro le quinte. È successo con la certificazione della parità di genere nel Codice degli appalti, una conquista recentissima di solo due anni fa, un anno e mezzo fa. Si era riusciti a dare alla certificazione di genere una premialità, e quindi a renderla appetibile per le società, per le ditte, in modo che se ne dotassero. Nel nuovo Codice degli appalti è sparito il riferimento ed è sparita la premialità. È diventata equiparata a qualunque altro tipo di certificazione. E quindi non c'è più un motivo per cui le aziende dovrebbero desiderare di dotarsi di questo strumento", ha sottolineato Maiorino a Fanpage.it.

"Il parallelo mi viene con la legge 194, sembra peregrino, però Giorgia Meloni continua a ripetere che non la toccherà. Però suoi esponenti di spicco, come ad esempio Gasparri, presentano una legge per attribuire personalità giuridica alle cellule fecondate, sostanzialmente – perché al momento del concepimento non si può parlare neanche di feto, si parla di ovociti fecondati – rendendo quindi l'aborto oggettivamente un omicidio. Giorgia Meloni nega, ovviamente, però questo giocare a dottor Jekyll e Mister Hyde, al poliziotto buono e poliziotto cattivo, in realtà sta impattando negativamente sulle questioni della parità di genere".

Il M5s ha intenzione di chiedere al governo di reinserire la norma sulla certificazione di parità di genere nel Codice degli appalti: "Presenteremo un parere con delle osservazioni in cui sottolineiamo che è stato espunto questo riferimento, quindi chiediamo un impegno a reinserirlo. Credo che ci sarà anche una conferenza stampa al riguardo, per rendere noto questo fatto all'opinione pubblica, perché è talmente nascosto che sfugge ai più".

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