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“M5s pavido, anche oggi esce dall’esecutivo domani”: il post amaro di Di Battista

Alessandro Di Battista critica la scelta del M5s di rimanere nel governo Draghi: “”E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani. Esprime a Draghi il proprio disagio, come se uno dei peggiori Presidenti del Consiglio della storia fosse un prete nel confessionale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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All'ex parlamentare Alessandro Di Battista non va giù l'esito dell'incontro chiarificatore tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il leader del M5s, sua ex forza politica, Giuseppe Conte, dopo il quale è stato deciso che i pentastellati per il momento non romperanno con il governo e resteranno nella maggioranza.
"E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani. Esprime a Draghi il proprio disagio, come se uno dei peggiori Presidenti del Consiglio della storia fosse un prete nel confessionale", scrive l'ex esponente pentastellato sul suo profilo Facebook, mentre si trova in questi giorni all'estero per realizzare un reportage sulla Russia. Di Battista allude all'espressione utilizzata dallo stesso Conte, che ha parlato di un "forte disagio politico", accumulato dal M5s.

"Chissà, magari il Movimento uscirà dal governo dopo l’estate, quando i parlamentari avranno maturato la pensione. Magari uscirà dopo la finanziaria, momento d’oro per chi è alla ricerca di denari da trasformare in markette elettorali. O forse non uscirà mai. Intanto anche i più irriducibili sostenitori del Movimento, gli ultimi giapponesi direi, si domandano come sia stato possibile ridurre la più grande forza politica del Paese nella succursale della pavidità e dell’autolesionismo", commenta Di Battista.

Il presidente Conte ha consegnato al premier Draghi alcune richieste politiche su temi imprescindibili per il MoVimento 5 Stelle, che comprendono il reddito di cittadinanza, il salario minimo, il contrasto al caro bollette, il Superbonus 110%, lo stop allo sfruttamento delle fonti di energia fossile, il ripristino del cashback fiscale. L'ex premier ha anche detto che il governo dovrà dare "risposte vere e risolutive su questi temi" entro luglio, "poi si dovrà lavorare alle soluzioni".

Non è la prima volta che il Di Battista si scaglia contro i suoi ex colleghi. Lo aveva già fatto con un altro post sui social, nel giorno in cui Di Maio ha annunciato ufficialmente il suo divorzio dal Movimento e la formazione del nuovo movimento Insieme per il Futuro. In quel caso Di Battista aveva ricondotto l'origine della crisi del M5s alla scelta di sostenere il governo Draghi.

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